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 2008  aprile 28 Lunedì calendario

Gabriele

 colui che ha tappezzato Milano di telecamere che multano i motociclisti sulle corsie riservate. Ma è anche il politico che ha lottato per far togliere il pavé dal centro storico di Milano e ha creato parcheggi per motociclisti un po’ ovunque. quello che, nel 1997, arrivava a Palazzo Marino con casco e Vespa Primavera rossa ET3 che poi parcheggiava nel cortile per riapparire nelle vesti ufficiali (e pedonali) di sindaco. Parliamo di Gabriele Albertini, quarant’anni di Vespa alle spalle. «A 17 anni, con la 50 Special grigioazzurra è stato un amore a prima vista. Con lei ho provato l’ebbrezza di viaggiare senza casco, con uno dei miei primi amori. stata paladina delle minigonne e della scoperta della libertà. La seconda, una 150 grigia metallizzata l’ho acquistata usata nel 1974 dal pittore Luigi Sonzini. Ma la terza, ET3 125 Primavera ad accensione elettronica, è stata la vera protagonista della mia carica di sindaco. Allora il casco integrale mi permetteva di girare per Milano sufficientemente mascherato, soprattutto dopo l’omicidio D’Antona, quando per gli spostamenti ufficiali dovevo essere accompagnato in auto con la scorta». Anche se poi lo vedevano e lo fotografavano ovunque per la gioia della Piaggio. «Lo trovo un mezzo fantastico, elegante, sicuro. Soprattutto per uno come me che viaggia in giacca e cravatta e può appoggiare la valigetta porta documenti. Essendo poi carenato, sporcarsi è praticamente impossibile». Guidatore attento? «Molto più di quanto non lo sia con l’auto perché la mia attenzione è concentrata sugli errori e sulle distrazioni degli altri. Mi ritengo un vespista educato». Anche se quella volta, un giorno del 1970 si pensò a un atto terroristico di un giovane vespista di nome Gabriele Albertini: «A quei tempi viaggiavo con un berrettino di foggia militare e gli occhiali scuri. Vidi un’auto con i vetri oscurati e la curiosità mi portò ad avvicinarmi meglio al finestrino. Scorsi al suo interno Felice Mortillaro, direttore generale di Federmeccanica, del quale consiglio direttivo facevo parte anch’io. Gli bussai al vetro per salutarlo. Lui, non avendomi riconosciuto, si accasciò terrorizzato sul sedile in attesa del colpo di grazia». Dal 1999 la Vespa con cui gira Albertini (la quarta) è una ET4 150 grigia metallizzata. Oggi è il primo a lamentarsi del congestionamento del traffico. «Chi di Albertini ferisce, di Albertini perisce. Una telecamera ha beccato anche me, e non mi sono certo potuto lamentare». Solo Vespe o anche oggetti di culto? «Ho un paio di gemelli d’oro a forma di Vespa di grande finezza. Me li regalò il compianto presidente Giovanni Marra, che era al corrente di questa mia passione».