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 2008  aprile 24 Giovedì calendario

La rivincita digitale del baratto. Nòva, mercoledì 24 aprile 2008 Ha fatto il giro del mondo, un paio di anni fa, la storia di Kyle MacDonald, un ragazzo canadese di 26 anni che pur essendo disoccupato voleva una casa tutta sua

La rivincita digitale del baratto. Nòva, mercoledì 24 aprile 2008 Ha fatto il giro del mondo, un paio di anni fa, la storia di Kyle MacDonald, un ragazzo canadese di 26 anni che pur essendo disoccupato voleva una casa tutta sua. Armatosi di pazienza, ottimismo e tanta inventiva, MacDonald ha avuto un’idea illuminante per realizzare il suo desiderio: prendere spunto da un gioco molto diffuso tra i bambini, «Bigger and Better» (lo scambio di oggetti con altri sempre più grandi), e partire da una semplice graffetta rossa per arrivare a una casa. Solo con il baratto. Ha messo l’annuncio su Craiglist e da lì è partita la sua avventura, documentata passo passo su un blog (http://oneredpaperclip.blogspot.com). Passando tra barbecue, kit da party, un furgoncino e svariati oggetti, in 14 passaggi durati circa un anno, MacDonald ha realizzato il proprio sogno e ora possiede una casa nel comune canadese di Kipling, scambiata con una parte nel film del regista Corbin Bernsen. La storia è già divenuta un libro e si appresta a diventare un film. L’antica arte del baratto ha fatto la storia del commercio prima dell’avvento della moneta ed è sopravvissuta fino a noi soprattutto nel gioco dei bambini (come dimenticare il famoso «celo, celo, manca,...», divenuto il linguaggio universalmente condiviso dello scambio di figurine) e in più adulte ed ecologiche soluzioni di riciclo di oggetti non più utilizzati. I tempi cambiano e, in un’era in cui tutto si trasforma in digitale, anche il baratto approda su internet. nato così Zerorelativo.it, la prima community italiana del baratto online: è vietato qualunque utilizzo di denaro e le inserzioni sono gratuite. In un periodo in cui si parla molto di consumo sostenibile, il baratto può tornare di moda come strumento per evitare gli sprechi. «Tutto si riutilizza. Tutto si scambia. Niente si butta», è la filosofia dei fondatori. «Mi piaceva che ci fosse la parola "zero" nel nome "relativo" perché ognuno può assegnare a un oggetto un valore diverso. L’idea mi è venuta dopo aver venduto online un vecchio divano a un euro: se lo avessi scambiato con un libro o un cd probabilmente ci avrei guadagnato – racconta Paolo Severi, barman di Pesaro, fondatore e amministratore delegato di Zerorelativo.it ”. Siamo online da quasi due anni e possiamo dire di aver aperto la strada a una nuova tendenza. A oggi contiamo 1.300 iscritti, 2.500 annunci e circa 90mila contatti, ma possiamo fare di più». Tra gli scambi più curiosi, Severi ricorda «un libro per cinque paia di mutande, i prodotti della propria terra per uova di gallina, mentre una signora ha scambiato la propria abilità in cucina per un soggiorno a Parigi. Non c’è limite alla fantasia». E chissà che qualcuno non prenda spunto dall’esperienza di MacDonald: « difficile perché in Italia non si cede un oggetto se non si è prima certi di riceverne in cambio un altro di egual valore – conclude Severi ”. Ma non escludo che, con un buon allenamento, si possano raggiungere risultati soddisfacenti». DOMENICO FABBRICINI www.zerorelativo.it