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 2008  aprile 24 Giovedì calendario

Se il Pd perde Roma congresso anticipato. Il Sole-24 Ore, mercoledì 24 aprile 2008 ROMA. Un’eventuale sconfitta a Roma scenderà a cascata su tutto il Partito democratico

Se il Pd perde Roma congresso anticipato. Il Sole-24 Ore, mercoledì 24 aprile 2008 ROMA. Un’eventuale sconfitta a Roma scenderà a cascata su tutto il Partito democratico. Dal segretario Walter Veltroni al suo fidato Goffredo Bettini mettendo in agenda un congresso anticipato. Negli accordi non scritti la data già fissata è dopo le europee, alla fine del prossimo anno, ma se il ballottaggio nella Capitale segnasse la disfatta, i tempi si faranno più stretti. Del resto anche nello Statuto Pd si parla di un congresso da fare «entro il 2009» e dunque in teoria anche tra sei mesi o all’inizio del prossimo anno. Intanto i segnali di un’offensiva che sta partendo ci sono già sulle elezioni dei capigruppo di Camera e Senato. Walter Veltroni vuole mantenere gli ex Anna Finocchiaro e Antonello Soro proprio per non alterare equilibri e non toccare fili difficili da gestire in questo momento. Ma la ricandidatura dei due "ex" è soprattutto un’azione difensiva del leader perché in campo c’è Pierluigi Bersani, uomo forte dalemiano che ieri ha dichiarato la «sua disponibilità» a fare il numero uno dei deputati democratici. È chiaro che con Bersani capogruppo ci sarebbe una diarchia politica. A maggior ragione perché, in questa legislatura è Montecitorio il luogo cruciale: quello dove l’Udc ha 36 deputati e il Pd può mettere in campo operazioni politiche e alleanze. Insomma, con un capogruppo come Bersani tutto questo potrebbe sfuggire di mano al leader. Del resto si è visto con l’iniziativa di D’Alema: è stato lui prima di Veltroni a incontrare Casini. Tutto andrà secondo i calcoli del leader – ossia la conferma di Finocchiaro e Soro – solo se Roma dovesse restare al Pd. Altrimenti comincia una battaglia che ha il suo primo ring lunedì nella riunione dei parlamentari Pd (l’elezione dei capigruppo è mercoledì). Ieri l’uscita di Bersani è stata piuttosto chiara: «Io sono disponibile ma queste decisioni non si prendono sui giornali, nè per nomina ma con la partecipazione di tutti i parlamentari», ha detto dopo un faccia a faccia al loft con Veltroni. «Ci sono un po’ di ipotesi a me vanno bene tutte», ha commentato il segretario che sta sondando gli umori: anche gli ex Ppi, con Franco Marini, sono vicini al leader e non gradiscono troppo le iniziative dalemiane. E, poi, c’è Piero Fassino che potrebbe entrare in gara. Intanto con Di Pietro si è deciso di fare gruppi separati ma federati e con speaker unici (senza esponenti nell’Esecutivo ombra). Emma Bonino, invece, sarà nel Governo ombra. Lina Palmerini