Gianni Poglio, Panorama 30/4/2008, pagina 220, 30 aprile 2008
Simmons: «Sono stato con cinquemila donne». Panorama, mercoledì 30 aprile il leader dei Kiss da 35 anni, ha investito milioni di dollari nella Indy car (una sorta di formula uno americana), è una star tv grazie a un seguito reality show sulla sua famiglia (Family jewels), pubblica un mensile glamour chiamato Tongue e si fa pagare milioni di dollari da quasi 3 mila aziende che usano il marchio Kiss sui loro prodotti
Simmons: «Sono stato con cinquemila donne». Panorama, mercoledì 30 aprile il leader dei Kiss da 35 anni, ha investito milioni di dollari nella Indy car (una sorta di formula uno americana), è una star tv grazie a un seguito reality show sulla sua famiglia (Family jewels), pubblica un mensile glamour chiamato Tongue e si fa pagare milioni di dollari da quasi 3 mila aziende che usano il marchio Kiss sui loro prodotti. Dalle macchine fotografiche alle bottiglie di Coca-Cola, passando per la carta igienica Kiss my ass e i preservativi griffati con il suo nome inciso sul lattice. Mr Gene Simmons, si definisca da solo. Un edonista workaholic, che vive immerso nel piacere e che persegue la felicità come unico obiettivo nella vita. Felicità è avere fatto sesso con quasi 5 mila donne, come lei sostiene? Felicità è essere liberi di farlo. Felicità è convivere da 25 anni con una donna bellissima (l’ex playmate di «Playboy», Shannon Tweed, ndr) che non mi chiede con chi esco e a che ora torno. E che accetta il fatto che non la sposerò mai. Felicità è avere due figli (Sophie di 16 anni e Nicholas di 19, ndr) che non sanno neanche come si accende una sigaretta, che non bevono e che a scuola ottengono sempre il massimo dei voti. Guai a loro se non fosse così. La sua compagna è libera di prendersi gli stessi svaghi che si concede lei? Quello che vale per me vale anche per Shannon. Io non possiedo la vita di nessuno. Non ho manie di controllo e, se mi vengono, me le faccio passare. La mia aspirazione non è instaurare la dittatura a casa mia. Il suo motto è: «La prima e unica causa di divorzio è il matrimonio». Conferma? Al 100 per cento. L’altro grande guaio del matrimonio è che uno dei due è un uomo. Quindi infedele per natura. Se vuole, aggiungo un altro dettaglio. In America, per un uomo, divorziare vuol dire «regalare» il 50 per cento del proprio patrimonio alla ex compagna. Quindi, ragazze, il mio consiglio è: sposatevi e divorziate più volte che potete. Si rivelerà il più grande e redditizio affare della vostra vita. Ha quindi ragione chi sostiene che il suo rapporto con il denaro è ossessivo e maniacale. Sono un uomo ricco, potente e attraente, ma non mi basta mai. Quello che non tollero è lo snobismo delle star che dicono: troppi soldi rovinano la vita. Se non sanno proprio cosa farsene, il mio conto in banca è felice di risolvere loro il problema. Lei giura di non essersi mai drogato. Nemmeno uno spinello al liceo? Mai fumato erba in vita mia. A 17 anni mi occupavo delle cheerleader della scuola. Quelle sì che mi facevano girare la testa. La critica ha sempre demolito brutalmente i Kiss, ma questo non ha impedito alla sua band di vendere 90 milioni di dischi e di battere ogni record di affluenza ai concerti. I critici che ci definiscono trash credono di essere importanti, ma non contano nulla, non hanno potere reale. Se fosse per loro i Kiss avrebbero dovuto ritirarsi nel 1975. A me interessa l’opinione del pubblico e, per quanto riguarda il mio gruppo, la gente parla forte e chiaro da 35 anni. Il nostro tour europeo (in Italia all’Arena di Verona il 13 maggio e al Datchforum di Milano il 24 giugno, ndr) sta surclassando tutti i record precedenti. I testi delle sue canzoni («Rock’n’roll all nite» e «I was made for loving you», per fare due esempi) parlano solo di sesso e party, mai di politica. Lei è democratico o repubblicano? Ho votato per entrambi. Per me conta molto la persona. Non amo la politica di George W. Bush sull’ambiente e sono contrario alla contaminazione tra stato e religione. Ma contro il terrorismo ci voleva uno come lui. Se qualcuno cerca di entrare in casa mia, voglio che mi difenda un rottweiler, non un cocker. Che cosa ne pensa sua madre (un’ebrea ungherese sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti) del fatto che lei è diventato milionario truccandosi la faccia, sputando fiamme e saliva color sangue sul palco e cantando di donne formose e sempre pronte a spogliarsi? Sarò breve: mia madre è molto contenta delle sue due splendide case. Come tutte le mamme mi sostiene in quello che faccio e, anche adesso che ho 58 anni, mi raccomanda di coprirmi bene e di non stancarmi troppo. Lei è l’unica donna al mondo autorizzata a chiedermi in ogni istante dove sono e che cosa sto facendo. Fra le tante leggende che circolano su di lei c’è anche quella un po’ inverosimile che non si sia mai concesso una vera vacanza in tutta la sua vita. Falso? Vero. Io sono in vacanza da una vita e non ho bisogno di stendermi al sole. Faccio tutti i giorni quello che mi piace. Compreso un reality show con la mia famiglia, Family jewels, che sta andando benissimo. Mi riposerò quando sarò qualche metro sottoterra. Adesso voglio godermi tutto. Sono arrivato in America a 5 anni e non avevo un dollaro in tasca. Ora sono un multimilionario invidiato. E sa come ho fatto? Ho lavorato sette giorni alla settimana senza guardare mai l’orologio. Se hai voglia di faticare, il sogno americano esiste e io ne sono la prova vivente. Eppure, molte rockstar sono sempre annoiate e in preda alla depressione, nonostante il successo e i soldi... Certo, dev’essere davvero terribile avere tre o quattro ville, limousine e donne o uomini bellissimi a disposizione... Mi perdoni, ma riservo la mia compassione per cause migliori. Il caso umano della star sexy, ricca e famosa con tendenze suicide non mi appassiona. E poi molto spesso la depressione è figlia della droga. E io, su questo punto, non ci sento. Ai miei figli ho sempre detto: «Chi si altera in casa mia finisce in un campo di lavoro nel deserto». Senza possibilità di discutere. Il genitore remissivo è un perdente sicuro. Su certe cose, con i figli, non si deve trattare. In America molti la considerano solo un arrogante e presuntuoso milionario. Fanno i leoni in pubblico e mi danno dello str... Poi, in privato, mi chiedono l’autografo e sussurrano: ehi, Gene, vorrei essere come te. Lo sa che lei è una delle rare rockstar che non hanno un tatuaggio? Perché imprimersi sulla pelle qualcosa che dieci anni dopo potrebbe risultare patetico? Penso alle ragazze che negli anni Ottanta s’erano fatte incidere su un gluteo la faccia di Boy George... Adesso che Boy George non è più di moda, che cosa penseranno guardandosi allo specchio? Si considera un genio del marketing? Vendo bene quello che conosco meglio. E cioè Gene Simmons. Gianni Poglio