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 2008  aprile 24 Giovedì calendario

MILANO

tutta in pegno alle banche la quota di controllo del gruppo che fa capo all’Ingegnere. Per l’esattezza, l’accomandita di famiglia Carlo De Benedetti & Figli ha dato in garanzia a tre istituti il 44,8% della holding Cofide mentre resta «libero» soltanto uno 0,5%.
Probabilmente è un caso unico tra i grandi gruppi quotati in Piazza Affari. Ma non è noto quali e quanti debiti siano garantiti dai titoli. Si sa però, ed è importante, che è stato contrattualmente stabilito, in deroga al Codice Civile, che i diritti di voto in assemblea restano all’accomandita.
Cofide è la capofila dell’impero e attraverso la Cir controlla, tra l’altro, l’Espresso (editoria), Sorgenia (energia), Sogefi (componentistica auto) e Hss (residenze sanitarie).
Quali banche, dunque, custodiscono la quota di controllo del gruppo? La principale è la torinese Banca Intermobiliare, da sempre vicina al gruppo De Benedetti (e viceversa). Il pacco più rilevante di Cofide, pari al 25,8% del capitale è stato depositato dalla cassaforte dell’Ingegnere su un dossier di pegno rotativo a favore, appunto, di Intermobiliare.
Il pegno rotativo permette di sostituire i beni dati in garanzia, in questo caso azioni. In Borsa è spesso utilizzato per il trading. una tecnica di finanziamento normale e regolare, di cui si è avvalso, per esempio, anche Rodolfo De Benedetti per alcuni movimenti di azioni sul suo conto a Intermobiliare.
In passato Stefano Ricucci ne fece un uso industriale, alimentandosi dalle casse del-l’istituto presieduto da Franca Segre, che poi è rimasto invischiato nel crac dell’altro ex immobiliarista d’assalto, Danilo Coppola. La Serfis della famiglia Strazzera, si dice negli ambienti bancari, farebbe anch’essa uso massiccio del pegno rotativo.
Dunque la maggior parte dei titoli che l’accomandita ha dato in garanzia (25,8%) è in mani amiche.
E il resto? Dalle carte che l’accomandita ha presentato per la lista dei sindaci emerge che un pacco da 77 milioni di azioni pari al 10,7% (intestato fiduciariamente alla Bim Fiduciaria ma di proprietà dell’accomandita) è in pegno a Intesa Sanpaolo; il rapporto originario però è con il Sanpaolo. Ultima tranche da 60 milioni di titoli (8,3%): creditore pignoratizio è il Montepaschi. Il totale fa, appunto, quasi 45%. Cioè tutta la quota di controllo della famiglia De Benedetti.
Mario Gerevini