Francesco Tortora Corriere della Sera 23 aprile 2008, 23 aprile 2008
Il Times di Londra ha stilato la top ten degli insulti politici più celebri. La classifica è fortemente anglocentrica - nove insulti su dieci sono stati proferiti da politici britannici - tuttavia è citato anche l’attacco di Romano Prodi a Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale del 2006: «Berlusconi si attacca alle cifre come gli ubriachi si attaccano ai lampioni»
Il Times di Londra ha stilato la top ten degli insulti politici più celebri. La classifica è fortemente anglocentrica - nove insulti su dieci sono stati proferiti da politici britannici - tuttavia è citato anche l’attacco di Romano Prodi a Silvio Berlusconi durante la campagna elettorale del 2006: «Berlusconi si attacca alle cifre come gli ubriachi si attaccano ai lampioni». Nella top ten non poteva mancare Winston Churchill, e, tra le sue più celebri invettive, il Times sceglie quella indirizzata a Clement Attlee: «Una pecora in abiti da pecora». Altri insulti memorabili: la regina Vittoria a William Gladstone («Il signor Gladstone si rivolge a me come se parlasse al pubblico»); lord St John of Fawsley a Margaret Thatcher («Quando parla senza pensare, dice ciò che pensa»); il laburista Denis Healey al ministro thacheriano Geoffrey Howe («E’ come essere criticato da una pecora morta»); infine Alan Clark, che del collega conservatore Douglas Hurd, disse: «Potrebbe avere anche una pannocchia nel sedere».