Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Per arginare l’epidemia di obesità americana, un giudice di New York ha imposto alle grandi catene di fast food di esporre le calorie dei loro prodotti sui menù. Secondo studi realizzati dal comune della Grande Mela, nei prossimi cinque anni l’etichettatura sulle calorie eviterà a 130 mila newyorkesi di diventare obesi e a 30 mila di ammalarsi di diabete. In favore del provvedimento sono subiti scesi in campo i media, a partire dal New York Times che in un editoriale sottolinea come «negli ultimi due anni il peso dei newyorchesi è aumentato di 5 milioni di chili, soprattutto nei quartieri abitati da poveri e minoranze. In questi ghetti ogni mese si consumano ben 10 milioni di pasti fast food e le malattie come il diabete, l’ipertensione e le cardiopatie hanno raggiunto livelli epidemici». Alcune catene nazionali come Starbucks, Quiznos, Subway, Chipotle, Jamba Jus, Auntie Anne’s e Chevys hanno subito aderito all’iniziativa, mentre altre - tra cui McDonald’s, Burger King, Kfc, Domino’s, Pizza Hut, Taco Bell - sono decise a dichiarare guerra alla legge che rischia di minare i loro profitti: «Le informazioni relative alle calorie sono già disponibili online e quindi non c’è alcun bisogno di stamparle sul menù». *** Un frullato al cioccolato di McDonald’s contiene 1.160 calorie, un cheeseburger di Wendy’s 980, un piatto di guacamole di avocado con crocchette di mais di Chipotle (catena di fast food stile tex-mex) 750, le insalate della maggior parte dei fast food arrivano fino a 823 calorie.