La Stampa 20 aprile 2008, STEFANO MANCINI, 20 aprile 2008
MEETING DI MONDOV
La Stampa 20 aprile 2008
Stessa piscina, stessa gara. Ci vorrebbe Edoardo Vianello per cantare le avventure sentimentali di Luca Marin. L’impianto galeotto è a Mondovì, provincia di Cuneo, sede di un meeting internazionale di nuoto che ogni primavera mette di fronte una buona selezione di campioni. Nel maggio 2007, tra gli altri, c’erano Luca e Laure Manaudou. Nuotavano e si baciavano, come testimonia una galleria fotografica divertente come l’album di un matrimonio. Lei accettò l’invito degli organizzatori perché c’era lui. Il sabato vinse i 100 dorso, la domenica ebbe un leggero malore e si fece portare i bagagli a Torino. «Resto qui con te», gli giurò prima di annunciare che avrebbe lasciato la Francia e si sarebbe tesserata per la La Presse.
Ieri Marin è tornato sul luogo del delitto. Laure non c’è: l’amore è finito quattro mesi fa nel modo più trash, tra lanci di anelli, sceneggiate, foto osé su internet. Lei oltre tutto da oggi è impegnata a Dunkerque nei trials francesi per i Giochi di Pechino (200, 400 e 800 sl, 100 e 200 dorso). Il pass olimpico è una formalità, ma ottenerlo riprendendosi il primato mondiale dei 400 non avrebbe prezzo.
A Mondovì i baci di Luca ora sono tutti per Federica Pellegrini. Lei sgobba in acqua, lui trascorre un tranquillo pomeriggio da principe consorte. «Mi hanno invitato», si giustifica. I due si abbracciano, si cercano, sbuffano di fronte ai flash e alle telecamere che ne spiano un’intimità esibita davanti a centinaia di spettatori a caccia di autografi. Questo è un posto buono per incontrarsi, isolato, a metà strada fra Torino e il mare, al confine tra pianura e Langhe, lontano dagli occhi del ct Alberto Castagnetti che mal sopporta le distrazioni sentimentali dei suoi atleti.
L’insofferenza della coppia è di facciata. Il glamour fa bene allo sport, regala notorietà, quindi sponsor, copertine, denaro. A 19 anni, la Pellegrini ha già capito il meccanismo: «Se vogliamo che il nuoto si avvicini al calcio, una certa intromissione nella privacy fa parte del gioco. Vanno bene le ultime foto che ci hanno scattato, non mi ero neppure accorta della presenza dei fotografi, però finisce lì. Oltre non si deve andare». A meno che non siano i protagonisti stessi a deciderlo, vedi le rivelazioni a luci rosse in un’intervista alle «Iene», tipo «io lo farei con i tacchi a spillo nello spogliatoio» e «io nel bagno di un aereo».
Federica ieri ha collaudato il nuovo costume della Adidas. «Mi piace abbastanza, perché mi sorregge dietro. Proverò il modello della Speedo», quello dei record. Magnini invece probabilmente oggi testerà il nuovo prototipo Arena nei 100. Entro Pechino dovranno scegliere: se non indosseranno i body dello sponsor azzurro dovranno pagare 2500 euro di penale a gara. La forma fisica al momento è quella che è, troppo presto per decidere. Pellegrini, nell’«australiana» vinta dalla svedese Therese Alshammar (prova a eliminazione nei quattro stili), è finita quinta su sei. Oggi nuoterà i 100 sl. La sfida a distanza con la Manaudou? «Mi aspetto che faccia un gran tempo, magari anche il record del mondo. A me non darebbe fastidio come a lei. L’aspetto a Pechino».
STEFANO MANCINI