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 2008  aprile 20 Domenica calendario

Tesoro e Bankitalia di nuovo in collisione. La Repubblica 20 aprile 2008 ROMA - Tremonti contro Draghi, ministro imminente dell´Economia contro governatore di Bankitalia

Tesoro e Bankitalia di nuovo in collisione. La Repubblica 20 aprile 2008 ROMA - Tremonti contro Draghi, ministro imminente dell´Economia contro governatore di Bankitalia. C´era da aspettarselo, o forse no. Pare di capire che per il momento sono più che altro due visioni del mondo che cominciano a fronteggiarsi, due ricette diverse per venire a capo degli sconquassi provocati dalla crisi dei mutui subprime. Una, quella di Mario Draghi, attenta alle regole del mercato, suggerisce più trasparenza e più vigilanza sugli intermediari, ma senza imporre troppi lacci e lacciuoli: un rapporto appena consegnato al G8 finanziario di Washington e ora definito da Tremonti «un´aspirina», ne raccoglie la filosofia in 65 raccomandazioni alle banche e alle autorità di controllo da attuarsi nei prossimi 100 giorni. L´altra, quella del ministro in pectore, guarda invece agli aiuti di Stato e alle nazionalizzazioni, «cose reali», dice, da contrapporre a «idee e strumenti vecchi» frutto di «un tipo di cultura, di tecnica» - quella di Draghi, appunto - che non basta più per gestire un mondo che cambia e soffre: il suo ultimo saggio, «La paura e la speranza» (Mondadori) argomenta i mali del «mercatismo, visione degerata del liberismo». La polemica che vede Giulio Tremonti e la Banca d´Italia su due linee diverse accende l´attenzione perché, magari al di là della volontà dei singoli, ripropone teoricamente un conflitto che la vita pubblica ha già vissuto non più tardi di tre anni orsono. Ma stavolta non ci sono gli ingredienti dello scontro fra l´allora ministro del secondo governo Berlusconi e l´ex governatore Antonio Fazio. Fino ad oggi i rapporti con Draghi sono stati sereni: era stato proprio Tremonti a volerlo a Via Nazionale il 29 dicembre 2005. Ma ora si tratta di due diversi modi di affrontare il tema della globalizzazione, com´è nata e cosa è diventata. Sia l´uno che l´altro, infatti, per forza di cose, nel formulare le rispettive risposte si rifanno proprio agli effetti di una economia ormai del tutto interdipendente, nel bene e nel male. Così, su incarico del G8 e dopo mesi e mesi di studio, Draghi ripercorre i giri tortuosi dei famigerati subprime, nati negli Usa, quindi impacchettati in sofisticati strumenti finanziari e poi veicolati nel pianeta. La loro crisi, secondo gli ultimi calcoli, incorpora perdite potenziali di quasi mille miliardi, con gravi contraccolpi nell´economia reale, dei paesi più industrializzati come nel Terzo Mondo. Di qui, il piano d´emergenza, quasi un´armatura tecnica fatta di regole di trasparenza, iniezioni di liquidità, rating e policy varie che mira soprattutto a rafforzare il sistema ed ad evitare che episodi del genere si ripetano in futuro. Tremonti anche parte dalla globalizzazione, un processo ineluttabile, ma che nella sua visione è stato lasciato correre troppo in fretta, senza una gestione politica. E qui, oltre ai governi, anche i banchieri centrali, a partire da Draghi che ha scritto il report in veste di presidente del Financial Stability Forum, sono implicitamente messi sotto accusa. Quella dei subprime - lo ha ripetuto più volte - è per lui una crisi con la C maiuscola, non solo economica ma sociale, simile a quella del ”29. Se finora non c´è stato panico è solo perché l´intervento pubblico non è venuto dopo i crac finanziari ma un attimo prima. Per uscirne, non bastano certo le iniezioni di liquidità e altre «cose fumose» - ecco di nuovo un puntuto accenno al report di Draghi - ma occorre riscrivere le regole dell´ordine mondiale con una sorta di nuova Bretton Woods. Così, per cominciare, il prossimo ministro rilancia l´idea degli «eurobond», speciali titoli europei utili al vecchio Continente per fare gli investimenti di cui ha bisogno. Se così stanno le cose, è logico che il ministro in pectore e il governatore della banca d´Italia finiscano in rotta di collisione. Le proposte di Tremonti saranno parte del programma di governo. Quelle di Draghi verranno giudicate dai capi di stato e di governo del G8, nerl vertice già in programma a luglio, in Giappone. ELENA POLIDORI