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 2008  aprile 20 Domenica calendario

PAROLI Adriano

PAROLI Adriano Brescia 30 marzo 1962. Politico. Dal 2008 sindaco di Brescia • «[...] accento sulla a [...] Il Guazzaloca di Brescia (“il Walesa” ha scritto su Libero il neodeputato Pdl Renato Farina), che ha portato per la prima volta la destra al governo della capitale del cattolicesimo democratico. [...] Chi ha frequentato Giurisprudenza alla Statale di Milano negli anni ’80, ai tempi del riflusso, ricorda un’unica presenza organizzata. Una cooperativa legata a Comunione e liberazione, la Cusl, che procurava tutto, dai libri all’alloggio. Il capo era lui, Paroli. Nel ’91, dopo il servizio militare nei carabinieri, era già assessore democristiano nella sua Brescia. Leggeva Pasolini, ascoltava il Guccini della Locomotiva, sui tazebao scriveva frasi di Milos, nel linguaggio immaginifico caro ai ciellini: “Pensi dunque l’uomo a bere il caffè e dare la caccia alle farfalle; chi ama la res publica avrà la mano mozzata”. Lui sostiene che il significato è semplicissimo: “Chi va oltre se stesso, chi si occupa del bene comune, rischia di finire male. Noi non siamo contro il ’68, perché nel ’68 riconosciamo un desiderio di infinito”. I modelli, però, sono altri. Berlusconi, con cui Paroli nell’86 passò una giornata intera al meeting di Rimini, restandone folgorato: “Una persona meravigliosa. Chi oggi lo odia, se avesse l’occasione che ho avuto io di conoscerlo, lo amerebbe”. E Flavio Tosi, il sindaco di Verona, celebre per essersi presentato al consiglio comunale con la tigre del circo padano al guinzaglio, aver tolto il ritratto di Napolitano dall’ufficio e [...] ammainato il tricolore. “D’accordo, Tosi non sarà un genio della politica — dice Paroli —. Ma è un uomo serio: si è impegnato a fare quel che i veronesi chiedevano. Corsini, il mio predecessore, pretendeva di spiegare ai bresciani quel che era utile per loro”. I motivi della storica vittoria, sostiene il nuovo sindaco, sono tre. L’accordo ampio tra i partiti, compreso l’Udc, suggellato dal voto di 16 mila iscritti e da un congresso. La campagna elettorale, “con due momenti di svolta: l’intervista pubblica che mi ha fatto Carlo Rossella; e l’incontro con Magdi Allam agli Artigianelli. Sono venute 1500 persone. Ora chiederò ad Allam consigli su come integrare gli immigrati”. Gli immigrati sono il terzo motivo. Sul programma del vincitore è scritto: “Tolleranza zero, almeno per due anni”. Cosa significa? “Niente residenza a chi non ha un contratto d’affitto e un reddito minimo garantito, diciamo tra 5 e 8 mila euro l’anno. Polizia municipale nelle strade anziché in ufficio. Nuove unità cinofile, insomma con i cani antidroga. Progetto ‘posso girare da sola’ per le donne. Ripulire la stazione, che oggi è il ritrovo degli sbandati, degli accattoni, delle prostitute. Ripulire il centro storico: via tutti gli ambulanti; distinguere tra gli immobili da conservare e quelli da sostituire, magari con strutture moderne in vetro e acciaio, come a Parigi e Berlino; separare le attività utili da quelle dannose, che diventano luoghi di adunate improprie e di disturbo. Quindi, chiudere i phone-center di via san Faustino”. [...]» (Aldo Cazzullo, “Corriere della Sera” 20/4/2008).