Massimo Gramellini, La Stampa 18/4/2008, pagina 1, 18 aprile 2008
La Stampa, venerdì 18 aprile Dal diario post-elettorale di un giornalista di centrosinistra. «Mi rifiuto di salire sul carro dei vincitori e non solo perché è già parcheggiato nel cortile della Rai
La Stampa, venerdì 18 aprile Dal diario post-elettorale di un giornalista di centrosinistra. «Mi rifiuto di salire sul carro dei vincitori e non solo perché è già parcheggiato nel cortile della Rai. Li guardo volteggiare dalla finestra. Che pena: sembra il circo degli acrobati di Pechino, con gente che riesce a cambiare casacca in volo senza nemmeno toccare terra. Ricordo quel dirigente democristiano che nel 1994, dopo la prima vittoria del centrodestra, mise sulla scrivania una foto che lo ritraeva sottobraccio al giovane Casini. Quando vinse l’Ulivo, gli appiccicò sopra la faccia di Rosy Bindi, che raschiò via nel 2001 per poi incollarla di nuovo sopra Pierferdi nel 2006 (con Casini e Bindi entrambi all’opposizione, ora sarà costretto almeno a cambiare foto). Io sul muro tengo il ritratto di Kennedy e non ho alcuna intenzione di incollarci sopra Mara Carfagna. Tanto meno il suo impresario, che continuerò a criticare duramente. Duramente… Segnalerò col dovuto rispetto le cose che non vanno. Ma senza avere paura, per partito preso, di denunciare quelle che funzionano. I rifiuti di Napoli, per esempio. In tre giorni sono già spariti dai telegiornali. Il principale esponente dello schieramento a noi avverso (che d’ora poi, scusami Walter, chiamerò in sintesi "il Principale") possiede ancora troppe televisioni, ma anche il mio vicino di casa ne ha tre, una sulla mensola del bagno, eppure nessun condomino si è mai sognato di denunciarlo a Travaglio. Continuerò a non fargli sconti, al massimo qualche condono, specie se lui sarà così gentile da contraccambiare. Ed è con l’onestà intellettuale di sempre che levo alto il mio grido di denuncia: Meno male che Silvio c’è…» Massimo Gramellini