varie, 18 aprile 2008
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Lorenz Edward
• West Hartford (Stati Uniti) 23 maggio 1917, cambridge (Stati Uniti) 16 aprile 2008. Matematico. «’Da ragazzo ero sempre stato interessato ai numeri, e insieme affascinato dai cambiamenti del tempo”, diceva di sé Edward Lorenz, il matematico il cui nome resta legato alla teoria del ”caos deterministico”. Aveva avuto buon fiuto: il grandissimo Henri Poincaré nel suo Scienza e metodo (1908) già si chiedeva: ”Perché i meteorologi incontrano tanta difficoltà a predire il tempo con qualche certezza? Perché le piogge, e persino le tempeste ci sembrano arrivare per caso, in modo che molta gente trova naturale pregare per avere la pioggia o il bel tempo, mentre giudicherebbe ridicolo chiedere un’eclisse con una preghiera?”. A suo modo, si era dato una risposta: l’atmosfera che avvolge il nostro pianeta è tipicamente instabile, non meno dell’amore di una femme fatale o della conquista di un grande impero! Lorenz, che aveva già alle sue spalle un manuale (1967) destinato a diventare un classico della meteorologia, rispetto al matematico francese godeva del vantaggio di disporre di potenti computer su cui simulare quei fenomeni ”inaspettati e devastanti”. Nel 1972, ripetendo una simulazione con valori iniziali di pochissimo diversi da quella originaria (più precisamente, una serie di dati veniva prima arrotondata a sei cifre decimali e poi a tre) trovò che l’evoluzione del clima elaborata dal calcolatore divergeva drammaticamente dai risultati ottenuti la prima volta. Poincaré aveva visto giusto quando aveva pensato che ”una causa molto piccola, che magari ci sfugge, può determinare un effetto considerevole di cui non possiamo non accorgerci”. L’esempio usato da Lorenz sarebbe diventato poi l’emblema di tutta la teoria: ”Il battito d’ala di una farfalla in Brasile può provocare un tornado nel Texas” – o se preferite, ”lo starnuto di Giulio Giorello a Milano può causare una tempesta nell’Egeo”. A Lorenz non era sfuggita l’implicazione filosofica di fondo: mentre il sistema resta rigidamente ”deterministico” – da particolari cause non possono che risultare determinati effetti – la nostra umana incapacità di specificare le condizioni iniziali del sistema con assoluta precisione spiega perché la nostra rappresentazione dei fenomeni (i nostri ”modelli”, come dicono usualmente gli scienziati) sia così soggetta all’errore [...]» (Giulio Giorello, ”Corriere della Sera” 18/4/2008) • «[...] aveva vinto numerosi premi tra cui il Premio Kyoto per le scienze applicate. Non però un Nobel perché non esiste per la meteorologia. La teoria del caos è nata inizialmente come branca della matematica grazie proprio al lavoro di Lorenz nell’ambito della meteorologia, intuita inizialmente dallo scienziato del Mit nel 1961, applicata nel 1963 e formulata organicamente nel 1979. ”Fu una rivoluzione pari a quella di Isaac Newton nel modo con cui l’uomo vede la natura”, si legge nella motivazione del premio Kyoto. Non l’unica conquista scientifica di Lorenz, sulle cui tecniche si basano le previsioni dei meteorologi di oggi. [...]» (’la Repubblica” 18/4/2008).