Il Sole 24 Ore 16 aprile 2008, Vladimir Sapozhnikov, 16 aprile 2008
Putin pigliatutto guiderà Russia Unita. Il Sole 24 Ore 16 aprile 2008 La Russia si è avviata verso una riforma fondamentale del proprio sistema politico
Putin pigliatutto guiderà Russia Unita. Il Sole 24 Ore 16 aprile 2008 La Russia si è avviata verso una riforma fondamentale del proprio sistema politico. Dopo l’elezione ieri del presidente uscente, Vladimir Putin, a capo del partito di maggioranza Russia Unita, che al Parlamento controlla il 70% dei seggi, e in vista della sua nomina l’8 maggio alla carica di primo ministro, il Paese avrà per la prima volta un Governo, presieduto e costituito dal leader del partito che ha vinto le legislative. «Il numero uno del partito di maggioranza a capo dell’esecutivo è una prassi naturale e tradizionale per tutti i Paesi democratici», ha dichiarato Putin, secondo cui «un lavoro coordinato tra il Governo e la maggioranza parlamentare permetterà di sviluppare l’economia, di migliorare la vita del popolo russo, di potenziare la capacità difensiva del Paese». Durante la sua presidenza, durata più di otto anni, Putin ha più volte respinto gli insistenti inviti dei leader di Russia Unita di iscriversi a questo partito, noto come «il club dei ministri, dei governatori regionali e degli oligarchi». Per convincere Putin a cambiare parere è stato modificato addirittura lo statuto del partito per costituire la carica di presidente, e poterla affidare a una persona come Putin, non iscritta a Russia Unita. In questo modo anche fuori del Cremlino Putin potrebbe rimanere il leader di tutto il popolo, accettando la leadership di Russia Unita senza iscriversi. «Con gratitudine accetto la proposta di presiedere Russia Unita. Sono pronto ad assumermi la responsabilità aggiuntiva di guidare il partito», ha dichiarato Putin in un breve discorso al termine del Congresso di Russia Unita. Anche il futuro presidente, Dmitrij Medvedev, ha respinto la tessera che gli è stata offerta dall’ex leader del partito e speaker della Duma di Stato, Boris Gryzlov. L’elezione di Putin a capo di Russia Unita ha aumentato notevolmente il peso politico dell’ex presidente che starebbe da tempo studiando l’opportunità di trasformare la Russia - attualmente una repubblica presidenziale - in repubblica parlamentare. Negli ultimi mesi passo dopo passo Putin ha fatto trasferire sotto la propria "giurisdizione" le competenze che finora erano appartenute al presidente del Paese. Ma anche con i nuovi superpoteri la posizione di Putin rimarrebbe molto vulnerabile senza un ampio sostegno del partito di maggioranza, l’unica forza politica che potrà bloccare Dmitrij Medvedev, se il nuovo presidente russo dovesse improvvisamente stancarsi di un atteggiamento subordinato. «Si sta creando una situazione in cui Medvedev non potrà prendere nessuna decisione fondamentale per conto proprio senza l’approvazione di Putin», ha dichiarato all’agenzia Reuters l’analista Aleksej Pushkov. Dopo il crollo dell’Urss il primo presidente russo, Boris Eltsin, e il suo successore, Vladimir Putin, hanno usato senza farsi tanti scrupoli il diritto di silurare e nominare i premier, che dal 1991 sono stati una decina, da Egor Gaidar, autore del passaggio della Russia a un sistema di economia di libero mercato, a Mikhail Kasjanov, che dopo il siluramento nel 2004 si è messo a capo dell’opposizione anti Putin e fino al premier "tecnico", Viktor Zubkov, "durato" per soli sei mesi. Per il politologo Serghej Markov, deputato della Duma di Stato e uno degli attivisti di Russia Unita, «Dmitrij Medvedev sarà il capo di Stato formale, mentre il vero leader politico del Paese sarà sempre Putin». Vladimir Sapozhnikov