Tuttoscienze 16 aprile 2008, MASSIMO POMPONI, 16 aprile 2008
Il cervello del feto è un turbo consuma il 70% dell’energia. Tuttoscienze 16 aprile 2008 In conclusione, il cervello è un ambiente con una richiesta di grassi maggiore di quella del cuore o del sistema vascolare
Il cervello del feto è un turbo consuma il 70% dell’energia. Tuttoscienze 16 aprile 2008 In conclusione, il cervello è un ambiente con una richiesta di grassi maggiore di quella del cuore o del sistema vascolare. Ecco quindi svelato un delicato equilibrio. E tanto è più importante questa omeostasi, se consideriamo che il cervello si è evoluto proprio grazie alla presenza, in circolo, di un eccesso di grassi. Ma allora non sarà mai pace fatta tra cuore e cervello? Fortunatamente gli omega-3 sono la sintesi di questa necessità/pace cerebrocardiovascolare. Conservano il cervello, ma fanno bene anche al cuore. Certo, l’espansione di un organo come il cervello ha richiesto un cambiamento dell’espressione di alcuni geni. La principale variabile ambientale che può agire con questa espressione è la dieta. La dieta, quindi, ha indirizzato con successo la rifinitura dell’architettura anatomica più idonea a sviluppare le funzioni superiori dell’intelletto (progettare, creare, comprendere, amare). E questa spinta evoluzionistica non poteva essere legata ad un’alimentazione stagionale. Il cervello, quindi, seppur bisognoso di glucosio (zucchero), non può dovere la propria evoluzione a frutta e vegetali. Anche se l’espressione dei geni capaci di promuovere l’espansione cerebrale venne a dipendere dalla contemporanea espansione del sistema cardiovascolare dei nostri antenati, perché il sistema circolatorio doveva adattarsi alla maggiore richiesta di nutrimento e ossigeno. E’ anche improbabile che la caccia potesse assicurare quella continuità nutritiva per l’evoluzione cerebrale. Questi nuovi geni, inoltre, dovevano poter contare su una stimolazione continua in un periodo (vita fetale ed infanzia) particolarmente importante per lo sviluppo cerebrale. Ecco quindi l’importanza che i depositi di nutrienti e di energia fossero presenti nel periodo fetale, perché proprio in questo periodo la loro presenza era più essenziale. E’ probabile che nella migrazione verso l’Europa i nostri progenitori abbiano seguito il corso dei fiumi prima e le coste poi. Scoprirono frutti di mare e pesce, che divennero la base della loro alimentazione. E il pesce, si sa, è ricco di grassi «buoni», che proteggono il cuore e sviluppano e proteggono il cervello. Tuttavia, visto che il cervello di un adulto funziona principalmente a glucosio (dal sangue) e vista l’impossibilità per diversi acidi grassi e per il colesterolo di passare dal sangue al cervello, c’è ancora da chiederci se i grassi, da un punto di vista energetico oltre che funzionale, rappresentino un vantaggio per l’alimentazione del feto. Sembrerebbe di sì. Infatti, a metà gestazione, i corpi chetonici (che derivano dagli acidi grassi) sembrano essere un essenziale combustibile, dato che, anche in presenza di glucosio, forniscono fino al 30% dell’energia richiesta dal cervello. Apparentemente, la loro presenza è indispensabile per lo sviluppo cerebrale ed anche in bambini ben nutriti è presente un costante stato di chetonemia, al contrario dell’adulto. Ecco dimostrato che i corpi chetonici (e quindi i grassi) sono un’essenziale nutrimento, almeno nei distretti cerebrali. Da questi, inoltre, il cervello sintetizza colesterolo ed altri acidi grassi, così necessari per la struttura delle membrane delle connessioni che il cervello stesso modella durante la fase fetale e la prima infanzia. E’ anche importante notare come il cervello, che non può importare dal sangue né il colesterolo né la maggioranza degli acidi grassi (ma con alcune esclusioni come gli acidi grassi polinsaturi), non possa neanche perdere questi lipidi, rivelando così un meccanismo di protezione delle sue riserve lipidiche. Tutto ciò indica anche che i meccanismi fisiologici che indirizzarono lo sviluppo del cervello sono tuttora attivi. Ecco forse spiegato perché alla nascita un bambino ha circa 500 grammi di grasso, che costituiscono un’essenziale riserva energetica del cervello. MASSIMO POMPONI