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 2008  aprile 16 Mercoledì calendario

Gli Stati Uniti una democrazia «sottomessa a Dio». La Stampa 16 aprile 2008 Arriva il Papa e il cristiano rinato George W

Gli Stati Uniti una democrazia «sottomessa a Dio». La Stampa 16 aprile 2008 Arriva il Papa e il cristiano rinato George W.Bush lo accoglie ai piedi della scaletta, accompagnato da una delegazione di famigliari di soldati combattenti in Iraq e Afghanistan. Per i diplomatici, la curiosità consiste nel fatto che un Presidente Usa si sia scomodato fino ai piedi di un aereo per un «omologo» così sui generis; per la gente comune, quelli con i famigliari e gli amici sui campi di battaglia, è la conferma che il patriottismo viene considerato come merita; per i cattolici, un cristiano-rinato che accoglie così un Papa è una novità piena di significati. E di qualche tentazione. A Washington, quando i simboli parlano, creano spesso confusione. In fondo alla distesa di Capitol Hill, dall’alto del suo mausoleo, Lincoln continua a ripetere, con lo scarno discorso per i caduti di Gettisburg, che la democrazia americana nasce «Under God», sottomessa a Dio, e a favore di cittadini che la legge ritiene eguali perché così sono agli occhi del loro Creatore. Il principio lincolniano è antico ma è stato aggiunto al preambolo della Costituzione Usa solo negli anni ”50 del secolo scorso, dopo una campagna d’opinione animata soprattutto dai cattolici, da sempre esegeti molto attenti e affezionati al discorso di Gettisburg. Sarà un caso, ma se partendo dal mausoleo di Lincoln si traccia un’immaginaria linea retta, questa superata la cupola del Congresso, sullo stesso asse, incontra la cupola del santuario nazionale dei cattolici americani, la basilica dedicata all’Immacolata Concezione, anch’essa datata anni ”50. Più che un santuario è una cittadella, con l’immenso campus dell’Uca, l’Università Cattolica degli Stati Uniti, le strutture e gli uffici della Conferenza Episcopale e di molte altre istituzioni religiose, con un’estensione territoriale molto più ampia del Vaticano. Dall’alto di questa collina, uscendo dal santuario, un cattolico americano «vede» in perfetto assetto orizzontale il Congresso e tutta la simbologia delle istituzioni repubblicane. E questo, con una prospettiva sempre pienamente in linea con quell’etica religiosa, condivisa da tutte le fedi come giustificazione dell’eterna ricerca della felicità terrena, che nella cultura sociale e civile degli Usa, ancora «move il sole e l’altre stelle». Però, proprio perché cattolico, secondo una nota valutazione di Max Weber sul ruolo del magistero sociale della Chiesa di Roma, anche il fedele americano dovrebbe essere culturalmente meglio attrezzato di altri per «distinguere i re dai profeti». Non per nulla, nella cripta della basilica è conservata la tiara che Paolo VI mise in vendita per i poveri nel 1968, e sottratta dai cattolici americani, non senza fatica, a mani mercantili. I rapporti tra fedi religiose e istituzioni politiche negli Usa è sempre mediato da lobby specializzate. Bush e Ratzinger ai piedi di una scaletta d’aereo sono, per l’americano medio, molto di più di quello che le telecamere riescono a raccontare agli occhi degli europei. E forse, visto che avviene nei mesi elettorali, sarà anche facilmente letto come l’esito finale della riconversione del voto cattolico Usa, una volta di segno decisamente democratico, negli ultimi due decenni sempre più repubblicano. Benedetto XVI è giunto negli Usa con un invito consegnatogli da Bush il 9 giugno 2007, per partecipare ai festeggiamenti del duecentesimo anniversario dell’istituzione delle prime sette diocesi cattoliche degli Usa. Duecento anni di storia, sotto il cielo a stelle e strisce, sono tanti. E comunque sufficienti per indurre qualcuno nella tentazione di usare anche il cattolicesimo per giustificare «l’esportazione della democrazia» alla Bush. La grande battaglia giudiziaria che la Chiesa Usa sta affrontando non ha molto a che fare con la pedofilia ma riguarda le parrocchie. Quasi 4 mila di esse, su circa 20 mila, sono lasciate senza parroco e destinate alla vendita. Che diritto ha il vescovo, obiettano i legali, di depauperare una comunità americana di qualcosa che appartiene alla sua storia? Non ci sono preti a sufficienza? Basta affidare le parrocchie ai laici. FILIPPO DI GIACOMO