La Repubblica 16 aprile 2008, LIANA MILELLA, 16 aprile 2008
Eletto Pardi: "No a Silvio al Quirinale". La Repubblica 16 aprile 2008 Quei giorni del luglio 2002, il 30 e il 31, se li ricorda ancora
Eletto Pardi: "No a Silvio al Quirinale". La Repubblica 16 aprile 2008 Quei giorni del luglio 2002, il 30 e il 31, se li ricorda ancora. Caldissimo, e lui manifestava sotto al Senato nelle vesti di girotondino per protestare contro Berlusconi e la legge Cirami. Adesso Pancho Pardi, classe 1945, professore di urbanistica a Firenze, a palazzo Madama ci entra come uno dei 14 eletti dell´Idv di Antonio Di Pietro. Di cui dice: « bravo, intelligente, generoso, l´unico che ha aperto veramente alle liste civiche. Ne ha inserito i rappresentanti dappertutto, dalla Lombardia alla Sicilia. Col tempo Di Pietro ha affinato la sua arte politica ed è diventato molto più sensibile alle questioni sociali». Sei anni fa era lontano dall´idea di fare il senatore. Non esita a dirlo: «Non ci pensavo per niente. E non ci ho pensato a lungo». Ma nel 2004, quando si candida alle Europee nella lista Di Pietro-Occhetto, si rende conto, per i voti ottenuti, che «era un vero peccato non garantire un rappresentante al movimento». La candidatura con Di Pietro l´ex leader dei girotondi l´ha decisa su due piedi. «Fino a due mesi lavoravo per una lista civica nazionale, poi tutto è precipitato con la crisi del governo Prodi. Ho accettato l´offerta perché quello era un passo obbligato per portare comunque voti allo schieramento contro Berlusconi». Il Cavaliere resta il "nemico" politico di Pancho Pardi. Lui, pisano di nascita ma fiorentino d´adozione, "angelo del fango" durante l´alluvione del ”66, una militanza nell´estrema sinistra (prima nel Movimento studentesco, poi dentro Potere operaio), è convinto che la vera battaglia di oggi sia impedire a Berlusconi di diventare presidente della Repubblica. « stato il mio messaggio forte durante la campagna elettorale. La gente è preoccupatissima, perché è intollerabile che un individuo ineleggibile e incompatibile con la democrazia come lui possa occupare la massima carica dello Stato diventando addirittura il custode della Costituzione». Pardi è convinto che, nei prossimi cinque anni, Berlusconi farà di tutto per aggredire la Carta che dovrà essere difesa con «un´opposizione nettissima». Che prevede così: «Il Cavaliere ha già sistemato i suoi processi con le leggi ad personam. Ma su altre iniziative in materia di giustizia, conflitto d´interessi, tv, libertà d´informazione non bisognerà cedere di un millimetro anche a costo di rimanere in tre». Nelle sue previsioni riecheggiano le battaglie dei girotondi, «un´esperienza di lotta civile che è giusto sia rappresentata in Parlamento». Critiche invece per Beppe Grillo: «Ha avuto un effetto negativo, ha solo incoraggiato l´astensionismo, tant´è che ora il suo stesso popolo lo rimprovera di aver sbagliato e di aver favorito in pieno Berlusconi». LIANA MILELLA