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 2008  aprile 16 Mercoledì calendario

«L’ex schiavo diventi santo» L’attesa dei neri d’America. Corriere della Sera 16 aprile 2008 Sabato prossimo, quando Benedetto XVI celebrerà la messa nella Cattedrale di San Patrizio a New York, molti aguzzeranno l’udito per captare se il papa menzionerà Pierre Toussaint

«L’ex schiavo diventi santo» L’attesa dei neri d’America. Corriere della Sera 16 aprile 2008 Sabato prossimo, quando Benedetto XVI celebrerà la messa nella Cattedrale di San Patrizio a New York, molti aguzzeranno l’udito per captare se il papa menzionerà Pierre Toussaint. L’ex schiavo cattolico i cui resti sono inumati nella cripta sotto l’altare maggiore, insieme ai precedenti Cardinali e Arcivescovi di New York: unico afro-americano ad aver ricevuto tale onore. Toussaint, nato ad Haiti nel 1766 e morto a Manhattan nel 1853, è una vecchia conoscenza della Santa Sede. Nell’ottobre 1995, durante il suo viaggio apostolico in Usa, Giovanni Paolo II lo citò nella sua omelia presso la stessa cattedrale, dando ufficialmente il via al lungo processo di beatificazione che presto potrebbe trasformarlo nel primo santo afro-americano della storia. Ma all’indomani dell’arrivo del pontefice in Usa la canonizzazione di Toussaint assume nuova urgenza, alla luce della corsa di Barack Obama per diventare il primo presidente nero degli Stati Uniti. «Eppure la vita di Toussaint è stata ben più pregevole ed edificante di quella di Obama », scrive sull’ultimo numero di Catholic Insight Norman Darden, studioso afro-americano che da quasi dieci anni guida la crociata per la santificazione di Toussaint. Tra i cattolici della Grande Mela la sua fama di santo caritatevole e filantropo è leggendaria. Nel 1787 Toussaint aveva lasciato Haiti con i suoi «padroni», proprietari di una piantagione di canna da zucchero. E aveva continuato a servirli e a mantenerli, anche quando caddero in disgrazia e lui avrebbe potuto acquistare la libertà. Con i ricchissimi proventi della sua seconda attività di parrucchiere per l’elite bianca di allora Toussaint preferì acquistare la libertà alla sorella Rosalie e a Juliette Noel, sua futura moglie. Più tardi aprì una scuola per orfani e quando la peste falcidiò la città e i medici fuggirono, accudì personalmente le vittime. Dopo che un incendio distrusse la vecchia cattedrale di San Patrizio contribuì alla sua ricostruzione. Per ironia, quando venne completata, gli venne rifiutato l’ingresso da un sagrestano a causa del colore della pelle. Lui non si demoralizzò e per 60 anni continuò ad andare a messa e a fare la comunione ogni mattina alle 6. Non tutti però concordano con la crociata a suo favore, nonostante il miracolo riconosciutogli dal Vaticano: aver guarito un bimbo affetto da scoliosi deformante. In un articolo molto critico il New York Times l’ha bollato «Zio Tom» e i ripetuti tentativi di Darden per sensibilizzare miliardari neri quali Oprah Winfrew e Robert Johnson sono caduti nel vuoto. «La procedura per diventare santo è lunga, complessa e può costare oltre un milione di dollari tra viaggi, documentazioni e altre spese – spiega Darden ”, Obama ha un esercito di sponsor, Toussaint no». Filantropo Pierre Toussaint, ex schiavo cattolico: per lui è in corso il processo di beatificazione Alessandra Farkas