Avvenire 16 aprile 2008, (R.Be), 16 aprile 2008
Peppone voleva volare negli Usa. Avvenire 16 aprile 2008 I n verità, il sesto «sequel» della saga di Don Camillo avrebbe dovuto intitolarsi Don Camillo negli Stati Uniti
Peppone voleva volare negli Usa. Avvenire 16 aprile 2008 I n verità, il sesto «sequel» della saga di Don Camillo avrebbe dovuto intitolarsi Don Camillo negli Stati Uniti... Il quinto film della serie, infatti, ovvero «Il compagno don Camillo» (regia di Luigi Comencini, 1965), raccontava il viaggio dei due inseparabili amici-nemici a Mosca e si concludeva con l’immagine di Cervi che – vestito da monsignore e senza baffi – si apprestava a rendere la pariglia a Don Camillo (il quale per il viaggio in Urss si era camuffato da comunista) accompagnando lui e un gruppo di seminaristi alla scoperta delle «meraviglie» americane. Ma quella scena non era affatto piaciuta a Guareschi, non tanto per la possibile satira anti americana bensì perché il regista aveva fatto radere Peppone e soprattutto perché per l’ennesima volta era stata cambiata la trama dei suoi racconti. Forse fu proprio questo «veto» a bloccare il progetto di una pellicola ambientata negli Usa. In ogni caso, è ben noto che il giudizio dello scrittore parmigiano sui film tratti dai suoi libri fu sempre estremamente critico. Il primo Don Camillo (regia Julien Duvivier, 1951) suscitò vivissime polemiche epistolari dell’autore con Angelo Rizzoli, editore dei libri così come produttore del film attraverso la Cineriz: a Giovannino non piacevano né Fernandel (giudicato troppo «esile» e «con una faccia da cavallo»), né gli adattamenti apportati alla sceneggiatura. Il problema non cambiò di molto con il secondo appuntamento sul grande schermo, Il ritorno di don Camillo (1953); anzi, in quella pellicola il divario da Duvivier assunse anche un aspetto paradossale: il regista infatti, temendo di restare troppo appiccicato alla sua creatura, avrebbe voluto far morire Don Camillo nell’inondazione del paese; ipotesi che ovviamente Guareschi rifiutò con foga. Ma nel terzo episodio Don Camillo e l’onorevole Peppone (1955) la ricerca di un regista che accettasse di raccogliere l’eredità del francese si rivelò tutt’altro che semplice: alla fine toccò al navigato Carmine Gallone, che dirigerà anche la quarta puntata della serie Don Camillo monsignore... ma non troppo (1961), uno degli ultimi della sua lunga carriera. Nel 1983 l’ultimo remake, dal semplice titolo Don Camillo, interpretato da Terence Hill e Colin Blakely; come si dice: se Peppone non è andato negli States, alla fine gli Usa sono andati a Peppone... (R.Be)