l’Unità 16 aprile 2008, 16 aprile 2008
Lettere. I lettori: «Niente processi a Walter Tutti uniti. Ma quante lacrime... ». l’Unità 16 aprile 2008 Ho pianto per la disperazione Ho 20 anni e ieri ho pianto
Lettere. I lettori: «Niente processi a Walter Tutti uniti. Ma quante lacrime... ». l’Unità 16 aprile 2008 Ho pianto per la disperazione Ho 20 anni e ieri ho pianto. ho pianto per delusione, perché io ci credevo che "si potesse fare", e per disperazione, perché non concepisco l’idea che si possa far tornare al potere il magnate delle tv e l’uomo che ha asservito le leggi dello stato ai suoi bisogni, una persona che disprezza i Presidenti della Repubblica e che si è alleata con gente che nel 2008 parla di Roma ladrona e di fucili. ho pianto perché credevo che gli italiani avessero voglia di voltar pagina dopo gli ultimi 14 di scandali e polemiche, invece tanti hanno preferito affidarsi al male conosciuto piuttosto che a un possibile - ma ancora sconosciuto - bene. Mi sono consolata pensando che il progetto di Veltroni è appena cominciato e lo scossone che ha dato alla politica italiana darà presto i suoi frutti. Verena Guidi, Poggio Berni, Rn andata male, ma bisogna ripartire subito Vivo a Torino, sono uno studente universitario e ho 24 anni. stato un brutto colpo, per la terza volta in 14 anni il Cavaliere ha giocato al meglio le sue carte: comunicazione e sorriso ammaliante. Ma ciò che è ancor più preoccupante è la notevole crescita della Lega Nord. Mai come quest’anno ho seguito tanto la politica, ascoltato e letto le interviste dei vari leader dei rispettivi partiti e ho cercato di farlo nel modo più obiettivo possibile. Ho notato con piacere il modo in cui Walter Veltroni ha condotto questa campagna elettorale evitando il più possibile critiche al suo rivale concentrandosi sulla risoluzione dei tanti problemi che affliggono il nostro paese. Voglio rivolgere un appello ai componenti del Pd. Continuate con questa filosofia! Lasciamo da parte i continui bruschi attacchi verbali e sostituiamoli con critiche costruttive con tanto di soluzioni alternative. Facciamo vedere come è fatta e come lavora una grande opposizione. Giuseppe D’Emilio, Torino Troppe liti nel governo stato facile per Berlusconi Inutile nascondere la delusione, obiettivamente non ho mai pensato di vincere. Come si poteva, due anni di governo litigioso insicuro e troppo preso dalla mania di sanare i debiti, da subito si dovevano fare delle cose per le classi sociali che in maggioranza rappresentiamo, invece no. Troppo impegnati a provare di essere giusti equilibrati, a spiegare alla gente poi faremo poi daremo, dateci tempo... forse non ci siamo ancora resi conto che la nostra è una società consumistica, e questo è il processo da gestire (naturalmente con giusta causa ) mi riferisco alle riforme, anche qui non fatte, sempre litigando. Siamo stati manna per Berlusconi e le sue tv, per cui bastava solo attendere, non c’è niente da meravigliarsi. Giovanni da Genova stato inutile il mio voto disgiunto Pensavo di aver fatto bene a separare la mia preferenza tra camera e senato... La sinistra non può smettere di esistere, già con i risultati delle amministrative la differenza non sarà così netta e spero che Pd e Rifondazione (soprattutto) riescano a far sentire la propria voce. Nel frattempo propongo una scommessa: entro quanto tempo la Lega chiederà a Napolitano di dimettersi in quanto rappresentante di un partito non più presente nel parlamento italiano? Devo riconoscere a Maroni una frase che giudico corretta: loro hanno vinto sul territorio perché hanno saputo "intercettare" le richieste della gente su sicurezza e salari. Sul primo punto imputo alla sinistra tutta di aver lasciato che questo problema, ormai avvertito da grandissima parte della popolazione, rimanesse inascoltato e ormai in gestione alla Lega. Massimiliano Basso, Milano Dimenticati i bisogni della classe operaia La perdita del consenso del mondo proletario è la causa della sconfitta elettorale di tutta la sinistra. Il perché di questa perdita di consenso è la base per la riconquista politica del paese. Secondo il mio modesto parere è la perdita di comprensione dei reali bisogni della classe operaia la base di tutto. Il Pd si deve fare laboratorio di idee che vengano dalla base e non frutto di considerazioni verticistiche. Giovanni Frassinesi, Firenze Adesso opposizione onesta e costruttiva Comunque sia finita, grazie Walter per avermi fatto sentire ancora una volta libero. Adesso è il momento di fermarsi e restare a guardare le mosse del governo, ed intervenire in maniera sempre garbata e onesta come hai manifestato durante tutta la campagna e com’è peraltro nostra prerogativa. La grancassa, la chiamata alle armi le lasciamo ad altri uomini, che san di spettacolo. Mauro da Lucca Pesa ancora in conflitto di interessi Sono tanti i responsabili del trionfo berlusconiano e del ritorno al potere della destra più bieca. In primis gli italiani che «quando si ricordano d’essere italiani, son fascisti» e che vedono in Berlusconi uno di loro, lo sciupafemmine che vorrebbero essere, il mariuolo che riesce a truffare e a scansare i tribunali, l’incorreggibile evasore fiscale che è nell’animo della maggioranza degli italici, il magliaro tanto popolare, il barzallettiere da caserma, il vivi e lascia vivere sin che si può «fottendosene» di tutti e di tutto, importante è salvaguardare il proprio interesse etc. Ma queste cose si fa fatica ad ammetterle e così non si capisce perché anche gli operai, certi impiegati e le cassiere e tutti quelli che non hanno visto il vento nuovo che spirava lo hanno rivoluto. In secundis un problema che i governi di centrosinistra non hanno voluto affrontare e risolvere: il conflitto d’interesse. Ma c’è ancora qualcuno tra i dirigenti del Pd che crede che la tv e l’informazione non contino? Non si può competere contro un bombardamento di un tale «grande fratello». Il mondo è cambiato, l’Italia è cambiata e forse sarebbe il caso di ricordarlo anche ai geniali Salvi, Mussi, Bertinotti, Rizzo e compagnia. Nino Raviotta Il Pd ricominci dalla periferia La delusione è molta e palpabile in chi sperava in una nuova stagione col Pd. D’altro canto da un popolo che ha perso quasi tutti i valori di civiltà, che ha dimenticato la dittatura fascista e la guerra, le leggi razziali, cosa ci si poteva aspettare? Un popolo che apprezza ed elegge chi inneggia all’eroismo di un mafioso condannato all’ergastolo, che sorride alle gravi provocazioni fuciliere di Bossi e Lombardo, non può essere indifferente se non entusiasta della dittatura mediatica di Berlusconi. Veltroni deve partire da una catartica operazione di pulizia all’interno dello stesso partito democratico. Deve allontanare i mestieranti della politica, ce ne sono troppi. Un lavoro che deve partire dalla periferia. Davide Priori Il Pd e i suoi dirigenti devono trarne le conseguenze Primo. Sostenere L’Unità. Che nel nuovo panorama politico diventa l’unica voce dell’opposizione di sinistra istituzionale. L’antiberlusconismo potrà venir meno solo quando finirà quella enorme anomalia italiana rappresentata da Berlusconi, dal suo conflitto di interessi e dalla sua concezione privatistica della politica. Secondo. Diamo atto a Veltroni di aver fatto la cosa giusta e facciamo lo sconto di tutte le difficoltà di partenza. Però il punto di arrivo non è soddisfacente né per il Paese né per il Pd, che alla luce dei numeri ha semplicemente riunificato i voti Ds+sinistra, fallendo non solo la conquista del nord territoriale e del centro politico, ma persino la tenuta dei voti cattolici e moderati che sembrano perduti verso l’Udc. Un partito e un leader che vogliono essere seri e "moderni" devono prenderne atto e tirarne delle conseguenze. Felice Cappelluti Verso la Lega anche tanti artigiani Ciascuno di noi sapeva che i terribili guasti ereditati dal governo di centrosinistra in termini di consenso popolare erano insuperabili. Tuttavia ci abbiamo sperato. Grazie al Pd e alla strategia di Veltroni, abbiamo scongiurato il disastro toccato alla sinistra radicale che ha ritenuto si dovesse perseguire una linea politica che appare ed è vecchia in quanto -soprattutto- è incapace di guardare ai cambiamenti intervenuti nella nostra società. Dopo le elezioni perse, siamo parte di un grande Partito riformista che, però, deve ancora definire con precisione una identità che divenga chiaramente consapevolezza comune. Il primo compito, quindi, è quello di mantenere e consolidare il consenso che si è riusciti a polarizzare sul Pd, avendo la consapevolezza che almeno il dieci per cento di tale consenso è stato dato con ”riserva” su alcuni aspetti dell’identità che non sono emersi appieno o che appaiono opachi. Mi riferisco ai temi della laicità, dei diritti civili, del lavoro. Occorrerà, inoltre, non indulgere in tentazioni ”nordiste”, sull’onda del pericoloso successo della Lega. Certo, la Lega è affar nostro perché è anche frutto dei nostri errori del passato anche recente. E, soprattutto, perché il suo elettorato non è fatto solo dalla parte più becera e ottusa della borghesia settentrionale, ma da tanti artigiani, commercianti, operai, piccoli e medi imprenditori le cui difficoltà sono state e sono strumentalizzate e trasformate in cieca protesta. Domenico D’Agostino, Venezia Bene il Pd. Sinistra ko per il caso Campania Considero positivo il risultato del Pd: credo che nessuno potesse immaginare, all’inizio della campagna elettorale, che l’alleanza Pd-Idv andasse oltre il 38%, quindi rafforzando l’elettorato del 2006. Purtroppo questa tenuta non è stata accompagnata da una affermazione dell’Arcobaleno, che avrebbe messo in discussione l’attribuzione di alcuni seggi senatoriali e resa più complicato il percorso del Pdl. Al riguardo, secondo me il crollo dell’Arcobaleno è legato alla presenza dei Verdi, forza poco credibile in ragione del suo leader e della rovinosa situazione in Campania. Alessandro Bartolozzi Contiamo nelle capacità di Walter Io ho sempre mal accettato di correre da soli noi del Pd, poi tutte queste autocritiche sul governo litigioso , invece di mettere in grossa evidenza (nei pocchi momenti a nostra disposizione) in modo chiaro le cose positive che il governo Prodi ha fatto ed era in procinto di fare. Mastella che ha fatto cadere il Governo. La dialettica interna (anche se a volte molto eccessivamente esternalizzata) è il sale della democrazia e può contribuire a migliorare le scelte da fare. Detto questo bisogna guardare avanti e smetterla di farsi del male. A questo punto non ci rimane che contare nelle capacità di Veltroni, per evitare il peggio. Ivana Facchini Ripartiremo daccapo Non ho più parole da spendere, mi sono spesa tanto, svolantinando, cercando di parlare con la gente, non ho più parole per esprimere la mia amarezza. Siamo un popolo analfabeta, alfabetizzato dalla televisione degli anni 50-60, e non abbiamo un minimo di spirito critico per capire le cose, se siamo arrivati a pensare che la Lega possa rappresentare i lavoratori al posto della sinistra. Che una destra xenofoba, razzista, mafiosa, populista, demagogica ci possa governare, non ho più parole... ho già ringraziato i vari vaffa grillo, rifondazione che ha remato sempre contro Prodi, (che è l’unico che ha sempre sconfitto Berlusconi, e lo hanno sempre buttato giù appena sanati i conti dello Stato...), e tutti quelli che si sento orgogliosi di essere padani e pregare il dio po... (la chiesa non ha mai detto niente a proposito di questo disgustoso rito pagano... ). Niente da fare, torneremo in piazza, dobbiamo ripartire di nuovo da capo. Silvana Erasmi, Parma Per batterlo bisogna che... governi Secondo me, non c’è da stupirsi. Berlusconi è lo specchio collettivo dell’individuale che c’è negli italiani: una tipologia di persona egoista e senza scrupoli... Ma per uscire dall’incantesimo, bisogna che lui governi e che stia lì fino allo smascheramento finale. Che magari arriverà proprio attraverso Bossi... così come la caduta di Prodi è arrivata (come nel ”96) da Bertinotti. Questo è l’unico modo per l’Italia di evolvere e per liberarsi definitivamente di lui. Francesca da Bologna Si perde con una sinistra vecchia e divisa Ancora una volta, secondo me, Berlusconi si è giovato di una Sinistra che si è presentata divisa, dopo aver governato divisa. Si è pagato lo scotto di due anni di ”No” grazie ai vari Pecoraro Scanio, Diliberto, Mussi, Bertinotti che hanno continuato ad avere una visione politica dell’800. Non si può governare e remare nel contempo contro se stessi; non si può pretendere che un cespuglio abbia lo stesso valore di un albero; non si può pretendere di rappresentare l’intera classe dei lavoratori pur valendo l’1%; non si può pensare che la classe lavorativa sia identica a quella dell’800. Antonello Selvaggi, Taranto Tremo pensando al futuro del mio paese Eccoci dunque di fronte ad una debacle senza precedenti. In cuor mio sono convinto che Walter abbia fatto tutto il possibile e lo ha fatto intelligentemente, costringendo spesso il principale esponente del partito avversario alla rincorsa. Eppure... neanche il coraggio, la franchezza, la risolutezza e l’entusiasmo che ha messo in questa campagna elettorale è bastato. Sono scosso e tremo al pensiero di come questo nostro paese potrebbe diventare. Non ci sono neanche i numeri per un’opposizione efficace. Luca Minguzzi Non si sperava neanche di superare il 35 per cento Il risultato del Pd è un successo. Mai avevo sperato si potesse fare qualcosa di più. Il 34-35% dei voti è un dato superato nella storia solo dalla Dc dei tempi d’oro ed eguaglia, forse migliora, il miglior risultato del Pci di Berlinguer. L’Italia è ancora abituata alle conseguenze elettorali del sistema proporzionale e non percepisce i pericoli che si annidano dietro un maggioritario in cui uno dei due schieramenti è rappresentato dalla destra più sprovveduta che esista in un paese cosiddetto democratico. Ciò che mi preoccupa di più di questa destra è infatti la totale assenza di persone all’altezza del compito di governare. Elisabetta Bongiasca Bisogna tornare all’attivismo in piazza La costernazione si declina con la consapevolezza che a noi Italiani piace credere più alle regalie dei potenti che alla forza di un progetto di legalità. Il raccapriccio nasce dalla consapevolezza che ora più che mai saremo nelle mani di Bossi... (e dei Calderoli, Borghezio, Castelli) Non potevamo fare di meglio, è comunque un risultato eccezionale. L’importante ora è tornare a fare attivismo di massa nelle strade, oltre ad influire quanto più possibile in Parlamento. Maurizio Corradi I voti si prendono a sinistra Prodi ko per la destra La sconfitta c’è stata e netta. I voti per diventare partito di maggioranza andavano e vanno presi dal versante della sinistra, cui invece si sono volutamente ascrivere tutte le responsabilità del fallimento del governo Prodi, ignorando che questo è invece caduto per mano di personaggi ora al servizio del vincitore. Romano Zarantonello Non prendiamocela con Veltroni Viene voglia di andare via, di lasciare questo paese per non sopportare le feste sguaiate dei vari Gasparri, Schifani e allegra compagnia... Rabbrividisco al pensiero di ciò che diranno le altre nazioni di noi. L’amarezza è tanta, ma allo stesso tempo c’è la consapevolezza che la strada intrapresa dal Pd è quella giusta, oggi si sono gettate le basi per la vittoria di domani. Veltroni non sia dilapidato in inutili processi sommari. Francesco Parrinello Un po’ di ascolto per la sinistra Spero solo una cosa che il Pd non passi il tempo a scannarsi al proprio interno e che non insegua la Lega, ma la contrasti. Per favore non cerchiamo di conquistare il nord dando addosso agli stranieri e dicendo che il federalismo fiscale è buono e bello. Io ho votato Pd al Senato e Sa alla Camera e non penso di essere stata la sola a fare questa scelta, mi piacerebbe da parte del Pd un po’ di ascolto anche nei confronti di chi è ancora di sinistra e non è cattolico. Emma Porro Non abbiamo difeso operai e insegnanti Sono un operaio della Fiat, lavoro in catena di montaggio alla Magneti Marelli di Bologna. Oggi è finito il 900. Dopo un lungo travaglio durato quasi vent’anni, oggi, 15 marzo 2008, il 900 è proprio finito. Non un solo partito della tradizione politica italiana siederà in parlamento: non più i socialisti, non più i comunisti, non più i democristiani. Purtroppo il risultato elettorale è stato catastrofico. Tante le spiegazioni. Quella che mi sembra più convincente è questa: la sinistra al governo non ha avuto il coraggio di tutelare il proprio elettorato. Attenta come era ad accreditarsi con Merryl Linch, Moody’s ecc., piuttosto di mettere una piccolissima tassa sulle rendite ha preferito fare cassa coi ticket sulla sanità scontentando una fascia enorme di popolazione. Sulla precarietà ha fatto poco e non è stata di conseguenza credibile nell’ultimo appello elettorale. Non ha nemmeno dato qualche segnale di rispetto o di attenzione ai suoi elettori. La gente non sa nemmeno che cosa sia la Banca centrale europea, nemmeno sa cosa sia Merryl Linch. Il centrodestra quando va al governo i suoi li tutela: condono edilizio e fiscale, depenalizzazione del falso in bilancio, rientro dei capitali dall’estero ecc. E noi? Cosa abbiamo offerto ai lavoratori dipendenti? Cosa agli insegnanti e agli operai?Gianni Bortolini (a cura di Paola Zanca)