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 2008  aprile 17 Giovedì calendario

Usa, la Corte suprema: «L’iniezione letale è legale». Corriere della Sera 17 aprile 2008 NEW YORK – La macchina della morte riprende a camminare

Usa, la Corte suprema: «L’iniezione letale è legale». Corriere della Sera 17 aprile 2008 NEW YORK – La macchina della morte riprende a camminare. Con una decisione a sorpresa che sta già sollevando polemiche, la Corta Suprema degli Stati Uniti ieri ha confermato la costituzionalità delle iniezioni letali nello Stato del Kentucky. Di fatto riaprendo la strada alle esecuzioni capitali con tale metodo nel resto del Paese, sospese dallo scorso settembre. Con sette voti a favore e due contrari, il massimo organo giudiziario Usa ha dato il via libera al cocktail letale usato in circa tre dozzine di Stati per sedare, paralizzare e uccidere i condannati a morte. La decisione presa da una maggioranza di giudici cattolici (cinque su un totale di nove), è stata resa pubblica proprio mentre il Papa, fortemente abolizionista, era alla Casa Bianca, a pochi isolati dall’alto tribunale. La sentenza infligge un duro ed inaspettato colpo al movimento per l’abolizione della pena capitale nel mondo, dopo un anno di successi. Il 2007 si era concluso infatti con una storica vittoria per gli abolizionisti: la moratoria, non vincolante ma simbolica, varata dalle Nazioni Unite su proposta dell’Italia. Non solo. Nel 2007 sono state eseguite solo 42 condanne a morte in Usa: un minimo storico. Ma ciò potrebbe presto cambiare, per effetto della decisione di ieri. «La procedura in vigore in Kentucky rispetta l’ottavo emendamento della Costituzione Usa che proibisce qualsiasi punizione crudele e inusuale », ha sentenziato il presidente della Corte Suprema John Roberts, anch’egli cattolico, nel bocciare il ricorso dei due condannati a morte dello Stato, Ralph Baze e Thomas Bowling. L’obiettivo di Baze e Bowling non era sottrarsi alla loro esecuzione. I due chiedevano semplicemente di essere uccisi «con una dose massiccia di barbiturici, come succede ogni giorno nell’eutanasia degli animali», visto che l’attuale cocktail dei tre veleni letali in vigore dal 1978 (quando sedia elettrica, camera a gas, impiccagione e plotone di esecuzione furono archiviati come metodi) sarebbe risultato molto doloroso in alcuni casi. Anche se il detenuto, paralizzato, non sarebbe in grado di esprimere il dolore. Ma secondo Roberts, i due uomini non sarebbero stati in grado di dimostrare che l’iniezione letale praticata con i tre prodotti «sia decisamente più dolorosa della alternativa da loro proposta ». Contro il verdetto, atteso entro luglio, si sono espressi solo Ruth Bader Ginsburg, la magistrata più liberal dei nove, e David Souter, un indipendente. Due ore dopo l’annuncio il governatore della Virginia, Timothy Kaine, ha cancellato la moratoria sulle esecuzioni capitali nel suo Stato. Ma il tanto paventato «effetto domino» non è affatto certo in un’America che secondo i recenti dati di Amnesty International detiene il quinto posto nelle esecuzioni, dopo Cina, Iran, Arabia Saudita e Pakistan. Un segnale positivo viene dal giudice della Corte Suprema John Paul Stevens, che pur bocciando il ricorso dei due condannati, per la prima volta è entrato nel merito del patibolo e non solo dei metodi per applicarlo’ definendolo «anticostituzionale ». «Invece di porre fine alla controversia – ha detto in aula – sono certo che questo caso genererà un dibattito non solo sulla costituzionalità del protocollo relativo al cocktail letale, ma anche sulla giustificazione della pena di morte in sé». Alessandra Farkas