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 2008  aprile 14 Lunedì calendario

E il rifondarolo Amendola si fa la barca. La Stampa 14 aprile 2008 Se il mare non è un panorama, ma uno stato d’animo, come dice Gino Paoli, e Claudio Amendola è in piena estasi

E il rifondarolo Amendola si fa la barca. La Stampa 14 aprile 2008 Se il mare non è un panorama, ma uno stato d’animo, come dice Gino Paoli, e Claudio Amendola è in piena estasi. L’attore romano (e romanista) è a Portofino per il Trofeo Aurora Assicurazioni, le regate di Primavera organizzate dallo Yacht Club Italiano, evento che apre la stagione della vela glamour; vela che è il suo nuovo grande amore e che gli ha appena fatto fare una pazzia: acquistare una barca. il primo, in casa Amendola, ad averne una.  un Southern Wind di 80 piedi (circa 24 metri), varato in Sudafrica dai cantieri del genovese Willy Persico, su progetto del mago del design Bruce Farr con Nauta. Una barca che, stima il direttore di «Vela e Motore» Antonio Vettese, vale sui 4 milioni di euro. Prego? «Costa come una bella casa. Io vivo in affitto, anziché la casa mi sono comprato una bella barca» dice Amendola. Per uno che non ha mai nascosto il suo orientamento politico, che nel 2004 dichiarava a Claudio Sabelli Fioretti «ho sempre votato Democrazia Proletaria, Rifondazione, mai Pci, mai Pds, mai Ds», è un’affermazione impegnativa. Coraggiosa, anche. Pensare a quante ne ha dovute passare Massimo D’Alema, per i suoi «Ikarus», I e II (acquistate - ha sempre detto - in multiproprietà con amici). «Hanno strumentalizzato la sua passione. L’hanno messo in croce per una barca, oltretutto, da 300-400 mila euro». Sì, appunto. Figurarsi fosse costata qualche milione di euro. Già, come la mettiamo nel caso suo, Amendola? Proprio Rifondazione se n’era uscita col manifesto dello yacht e lo slogan «Anche i ricchi piangano»... Nessuna contraddizione? «Io sono uno che lavora, che guadagna molto e che paga tutte le tasse. Verso allo Stato il 50%. Ho la coscienza pulita e credo di avere il diritto di poter possedere una bella barca. Anzi, ne sono orgoglioso. I ricchi onesti non devono piangere». Sempre a Sabelli Fioretti affermava che «il comunismo oggi non vuol dire Lenin e Stalin. Vuol dire giustizia sociale, pagare le tasse, vivere moralmente sani, non sprecare, non sfruttare, pagare i contributi, seguire gli insegnamenti di Gesù Cristo». Dalla calata di Portofino, l’attore ribadisce che «sono i comportamenti che contano». «E se riuscirò a fare dei miei figli persone migliori di me, avrò fatto qualcosa di buono». Amendola continua a parlare di vela, con gli occhi che brillano. «Ho conosciuto questo sport tardi, in occasione del mio film "Sottovento", ed è stato un colpo di fulmine. Adesso spero di riuscire a distogliere un po’ anche mio figlio dal calcio e di fargli fare un corso». FABIO POZZO