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 2008  aprile 14 Lunedì calendario

Il terzo genitore. La Repubblica 14 aprile 2008 «Bella madre» o «bel padre». Per i bambini francesi il nome della matrigna e del patrigno non ha nulla di dispregiativo

Il terzo genitore. La Repubblica 14 aprile 2008 «Bella madre» o «bel padre». Per i bambini francesi il nome della matrigna e del patrigno non ha nulla di dispregiativo. Forse anche questa sfumatura linguistica spiega perché la Francia sarà uno dei primi paesi europei a riconoscere uno statuto giuridico al "terzo genitore". I diritti delle persone che si trovano a convivere con figli non naturali, e che spesso li crescono almeno quanto i genitori biologici, sono l´obiettivo di un nuovo progetto di legge presto all´esame del parlamento. Il "terzo genitore" è invisibile, da un punto di vista giuridico. Impossibile per lui o lei andare a parlare con i maestri, portare un bambino alla visita medica, organizzare una vacanza all´estero. Niente è semplice quando ci si deve occupare di un figlio che non porta il proprio cognome. In Francia, come in Italia, la burocrazia è implacabile.  drammaticamente arretrata: secondo le ultime stime, sono 1,6 milioni i minorenni francesi che convivono stabilmente con un nuovo compagno o una nuova moglie del genitore. La legge è il retaggio di un´epoca che non c´è più, di quando, come nelle favole, la matrigna o il patrigno prendevano il posto di un genitore morto. Oggi che una coppia su tre finisce per separarsi, i figli possono addirittura conoscere durante la loro infanzia tre, quattro, cinque "genitori sociali", come vengono definiti in Francia. I nuovi compagni o coniugi dei genitori separati devono affrontare la diffidenza iniziale dei bambini, che li percepiscono come degli intrusi, e cercare poi di ricreare un´armonia nel caso della nascita di un fratellastro o sorellastra. Un cammino sempre in salita. «Creare uno statuto giuridico aiuterebbe anche l´accettazione e la serenità all´interno della nuova famiglia» assicura Dominique Versini, difensore dei diritti dell´infanzia, autrice di un voluminoso rapporto sull´argomento. Non a caso, il promotore della legge è Nicolas Sarkozy, primo presidente a portare all´Eliseo la sua famiglia allargata, a divorziare e risposarsi per la terza volta. «Vogliamo aiutare e sostenere le famiglie, nessuna esclusa» aveva scritto Sarkozy, sollecitando la riforma. Il nuovo statuto, annunciato qualche giorno fa dal ministro della Giustizia Rachida Dati a Le Monde, dovrebbe comunque passare attraverso l´approvazione di entrambi i genitori. Senza il consenso dell´ex moglie, nessuna autorità parentale per la nuova compagna di un papà, insomma. Ma secondo il ministro si tratterebbe di un "silenzio assenso", l´eventuale veto dovrebbe essere sempre e comunque dichiarato. «Salvo parere contrario di un genitore, il patrigno o la matrigna - ha spiegato Dati - potrà sbrigare le pratiche burocratiche di un normale genitore». I "terzi genitori" potranno così rifare una carta d´identità al bambino o decidere un intervento medico in caso di incidente, senza aspettare l´autorizzazione del padre o della madre naturale. La novità non è di poco conto, anche se rimangono comunque molti ostacoli da superare. La resistenza dei genitori biologici, ovviamente, soprattutto in caso di divorzio e separazione conflittuale. Le associazioni dei padri divorziati, che lamentano il poco tempo passato con i figli, si oppongono: temono la "concorrenza" dei patrigni. « scandaloso, un ulteriore colpo a molti di noi che non riescono a vedere abbastanza i figli» dice Alain Cazenave, presidente di Sos Papà. Il "club delle matrigne", associazione che offre supporto psicologico alle donne che convivono con figliastri, è invece entusiasta. «Non si tratta di sostituirsi ai genitori naturali - replica la presidente Sophie Carayon - ma soltanto di riconoscere un ruolo che già esiste di fatto». Alcuni punti della riforma sono destinati a far discutere, cominciando dall´idea di permettere a un patrigno di ottenere l´affidamento del figlio in caso del decesso della madre. Tra i tanti altri aspetti che si preannunciano complicati c´è anche l´eventuale applicazione del nuovo statuto alle coppie gay. Nel 2006 la Cassazione francese ha già riconosciuto l´autorità parentale su un bambino di una coppia lesbica, ma a livello legislativo nessuna decisione è stata presa. Resta incerta anche la possibilità di estendere lo statuto di "genitore sociale" a un nonno, una zia, o qualsiasi altra persona che dimostri legami affettivi e quotidiani con i bambini. Da chiarire, infine, l´eventuale limite al numero di matrigne o patrigni: il figlio di un padre che si risposa due volte avrà automaticamente due "belle madri"? Oggi l´allargamento dell´autorità parentale a un altro soggetto prevede una procedura complicatissima che affida la decisione finale ad un giudice. Una legge del 2002, voluta dall´allora ministro per la Famiglia, la socialista Ségolène Royal. "Misure insufficienti" per il presidente, che ha messo l´acceleratore alla riforma del diritto di famiglia, cogliendo in contropiede la sinistra su un tema a lei caro. ANAIS GINORI