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 2008  aprile 15 Martedì calendario

La vecchia Londra perde i pezzi: addio al taxi nero. La Stampa 15 aprile 2008 Il primo taxi motorizzato comparve a Londra nel 1897, aveva un motore elettrico ed era soprannominato «Hummingbird» (Colibrì), per il suo tipico rumore

La vecchia Londra perde i pezzi: addio al taxi nero. La Stampa 15 aprile 2008 Il primo taxi motorizzato comparve a Londra nel 1897, aveva un motore elettrico ed era soprannominato «Hummingbird» (Colibrì), per il suo tipico rumore. I primi taxi a gasolio entrarono in circolazione nel 1903, ed erano di produzione francese. Poi arrivarono i celebri taxi della Austin, dallo FX3 del ”48, all’ultimo, il TX1. I «Black Cabs», nonostante il nome, possono essere di altri colori. Ciò che li contraddistingue è la targa gialla Taxi sul tetto. Kate Moss Per il suo trentatreesimo compleanno, la celebre top model inglese ha ricevuto un «Black Cab», versione diesel. Glielo hanno regalato quattro amiche del cuore. Arnold Schwarzenegger Non ha saputo resistere alla tentazione di comprarsene uno: ma in California non lo potrà usare, perché non rispetta le norme antinquinamento che ha fatto varare lui stesso.Stanley Kubrick Il regista era un noto fan. Lo si vedeva spesso al volante di un «Black Cab», mentre si aggirava nella campagna dell’Hertfordshire, dove viveva in un eccentrico isolamento. C’erano tre foto che tutti i turisti in visita a Londra si facevano scattare: una dentro la cabina telefonica disegnata nel 1924 dall’architetto Giles Gilbert Scott, un’altra sul pullman a due piani «Routemaster» prodotto dal 1954, la terza all’uscita da un FX4, il leggendario taxi nero che da esattamente 50 anni viaggia per le strade della città. Le rosse inconfondibili cabine sono sempre meno a causa del dilagare dei telefonini, di «Routemaster» originali ne sono rimasti una decina, che coprono solo due tratte urbane per i turisti, e anche gli ultimi FX4 spariranno entro poche settimane: Mann & Overton, che distribuisce il nuovo modello di taxi TX4, ha infatti deciso di offrire 3000 sterline (quasi 4000 euro) ai conducenti che rottameranno il vecchio veicolo in cambio di uno nuovo. E’ un’offerta irresistibile, visto che un FX4 vale sul mercato dell’usato dieci volte di meno. Il classico London Black Cab fu concepito in un’epoca nella quale l’industria automobilistica britannica era quella cui si guardava con invidia. I giovani europei dei primi Anni 60 viaggiavano sulla Fiat 500, sul Maggiolino Volkswagen o sulla Citroen 2CV, ma pensavano alla Jaguar, alla Triumph, alla Austin Haley e alla Mini, e stavano per appassionarsi alla Aston Martin di James Bond. Mezzo secolo dopo, questi marchi sono stati venduti in America o in India, l’industria dell’auto britannica non esiste più e paradossalmente l’unica icona dell’epoca ad essere sopravvissuta così a lungo è la goffa controparte di quelle vetture da sogno. Ma lo FX4 era stato disegnato pensando solo a quello che avrebbe dovuto fare: portare passeggeri per le strade di Londra. Il team che lo concepì comprendeva uomini di Mann & Overton e della carrozzeria Carbodies, ma il suo vero padre è considerato Eric Bailey, della Austin. Probabilmente questi tecnici non si resero conto di stare progettando una vettura destinata a circolare per decenni, con pochissime variazioni. L’originale motore Diesel della Austin da 2,2 litri è ovviamente stato sostituito con altri più moderni e dal 1962 è arrivata una versione a benzina; l’iniziale velocità massima inferiore ai 100 chilometri orari è stata aumentata, nel 1968 sono stati montati gli stop posteriori e le luci di direzione laterali, è disponibile un cambio manuale al posto di quello automatico, che resta però il preferito. Ma il concetto di base è rimasto inalterato: un vistoso cofano anteriore con un’imponente griglia del radiatore, una parete interna di separazione tra l’area del conducente e quella dei passeggeri e un grande spazio a disposizione di fronte ai sedili, ideale per salire e scendere con comodità e per trasportare ingombranti valigie. Pure il colore nero è rimasto immutato, anche se non c’è una norma precisa che lo imponga. Semplicemente è diventato il colore più scelto per questo modello, il cui ultimo esemplare è stato prodotto il 1° ottobre del 1997. Nessuno sembra amare molto a Londra i suoi successori, il TX1 e il nuovo TX4, che ne ricalcano la linea, hanno interni più moderni dotati anche di un microfono per parlare agevolmente con il conducente, ma non hanno l’irresistibile fascino della vecchia, rassicurante versione. Nell’imminenza della scomparsa, lo FX4 diventerà ancora di più un oggetto da collezione, con l’unica differenza che non sarà più possibile acquistarlo su eBay per 400-500 sterline. L’offerta dovrà partire da 3000, la cifra proposta da Mann & Overton. L’ultima ad averne comperato uno è stata Kate Moss, ma prima di lei altre celebrità lo usavano come auto personale. Tra queste, l’attore Laurence Olivier, il regista Stanley Kubrick e il marito della regina, Filippo di Edimburgo. Anche Arnold Schwarzenegger se n’è portato uno in California, dove però non lo potrà guidare a causa delle severe norme anti inquinamento che lui stesso ha fatto approvare. Con lo FX4, notava ieri mestamente il giornale «The Guardian», se ne va un altro importante pezzo del panorama britannico, che sta progressivamente perdendo gran parte dei suoi simboli. Una esagerazione? Forse no. Ogni giorno vengono chiusi tre o quattro pub a causa dei costi elevati di gestione e della disponibilità di birra a basso costo nei supermercati; i piccoli centri stanno perdendo anche gli uffici postali - una secolare tradizione britannica - per i tagli di bilancio, e il panorama di Londra sul quale una volta svettava solo la cupola di St Paul’s è diventato, in Canary Wharf e nella City, un groviglio di nuovi grattacieli. Il modello di un taxi è una piccola cosa in rapporto alle trasformazioni che la città e la società stanno subendo. Ma da cinquant’anni, qualunque cosa accadesse all’Inghilterra, il vecchio Austin FX4 era sempre stato lì, familiare e affidabile, riconoscibile a centinaia di metri di distanza, pronto a rispondere a un cenno della mano. Per molti, sarà come perdere un vecchio amico. VITTORIO SABADIN