Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  aprile 15 Martedì calendario

Dall´Ici a Malpensa, la rivoluzione del Pdl. La Repubblica 15 aprile 2008 Si riparte con il Ponte sullo Stretto, l´Italia potrebbe tornare a puntare sul nucleare dopo lo stop dovuto al referendum del 1987, si riapre la questione Alitalia e la Lega fa subito sapere che Malpensa dovrà riprendere ad avere un ruolo importante

Dall´Ici a Malpensa, la rivoluzione del Pdl. La Repubblica 15 aprile 2008 Si riparte con il Ponte sullo Stretto, l´Italia potrebbe tornare a puntare sul nucleare dopo lo stop dovuto al referendum del 1987, si riapre la questione Alitalia e la Lega fa subito sapere che Malpensa dovrà riprendere ad avere un ruolo importante. La politica economica del nuovo governo Berlusconi annuncia novità, ritorni al passato e piccole rivoluzioni. Quello che è certo è che la navigazione del prossimo ministro dell´Economia Giulio Tremonti avverrà in un mare in burrasca: il nostro paese si presenta in stallo (la crescita secondo l´Fmi sarà solo dello 0,3 per cento), con un deficit in salita verso il 2,5-2,6 per cento, in piena crisi dei consumi e il quadro internazionale è assai turbolento. Sul piano delle tasse Berlusconi gioca la partita politica più importante, ma non dimentichiamo le opere pubbliche e l´energia: Tremonti ha già detto che centrali nucleari potrebbero essere costruite con capitale italiano in Montenegro o in Albania e si parla anche di un piano nazionale per avviare la costruzione di centrali Epr di nuova generazione; il Cavaliere non vuole mollare sul faraonico progetto in grado di collegare Calabria e Sicilia ed insiste per risolvere la contestata questione della Tav. Quanto al fisco il futuro presidente del Consiglio non ha rinunciato al colpo a sorpresa annunciando la clamorosa abolizione del bollo per auto e motorini: una misura che non sarà presa subito, che costa 4-5 miliardi, ma che ieri l´economista del Pdl Renato Brunetta ha confermato a «Repubblica Tv» spiegando anche che sarà finanziata con le tasse in più che lo Stato riscuote per l´aumento del prezzo del petrolio. La mossa più imminente comunque, stando agli annunci del premier in pectore, sarà quella dell´abolizione dell´Ici sulla prima casa: dovrebbe essere varata fin dal primo consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi, a quanto si è detto fino ad oggi, a Napoli. Il precedente governo Prodi già aveva effettuato un intervento che ha esonerato il 40 per cento delle prime case: ora per Berlusconi si tratta di cancellare il restante 60 per cento, misura che dovrebbe costare circa 2 miliardi (a meno che non si scelga la via di diluire il taglio in più tranche). L´altra misura immediata, prevista fin dalle prime riunioni del governo, è quella che prevede la detassazione degli straordinari e dei premi legati alla produttività: il costo andrebbe da 1,5 a 2,3 miliardi. Se l´intento del Pdl è quello di portare la pressione fiscale sotto il 40 per cento e il taglio dell´aliquota più alta (oggi al 43) al 33 per cento, la vera novità del programma del centrodestra è il quoziente familiare: esiste già in Francia, è sempre stato un cavallo di battaglia dei cattolici e di An e consente di dividere il reddito per il numero dei componenti di una famiglia per poi pagarci le tasse (il costo non è facilmente abbordabile: 5-6 miliardi ogni anno). Sullo sfondo restano in lista d´attesa altre misure previste con tempi più lunghi. Si parte dal rilancio del bonus bebè che fu introdotto dal precedente governo Berlusconi (circa 1 miliardo) e si arriva alla detassazione delle tredicesime (completa costa 8 miliardi). Ma acquista concretezza, con la vittoria della Lega, l´ipotesi di attuazione del federalismo fiscale dove ogni regione paga con le proprie entrate sanità e servizi pubblici. Il nuovo ministro dell´Economia dovrà riprendere in mano anche la questione dei conti pubblici proprio per verificare compatibilità e risorse disponibili: dopo la Trimestrale si dovrà attendere l´assestamento di bilancio di giugno, come avvenne lo scorso anno, per giudicare l´entità del «tesoretto» (attualmente si parla di 4 miliardi) e decidere i suoi eventuali impieghi: politiche di espansione o risanamento dei conti. Il resto delle politiche spetterà al Dpef per il quale c´è tempo fino ai primi di luglio come vogliono le consuetudini. Sul piano delle risorse e della riduzione del debito, il Pdl cercherà di giocare la carta delle dismissioni immobiliari: sulla carta si tratta di un patrimonio tra i 100 e i 300 miliardi. La scommessa del nuovo governo Berlusconi è aperta. ROBERTO PETRINI