varie, 15 aprile 2008
Tags : Amy Adams
Adams Amy
• Vicenza 20 agosto 1974. Attrice • «Tra le tante storie di attrici e donne a Hollywood quella di Amy Adams – nata in Italia, educazione mormone, quattro fratelli e tre sorelle, cresciuta tra le montagne del Colorado – sembra una favola cartoon. Piace a tutti Amy e l’elenco dei successi della giovane star, che ha ereditato simpatie e cachet andati un tempo a Julia Roberts, è lungo. Ha conquistato le famiglie con Enchanted (da noi Come d’incanto) [...] ha iniziato la carriera, pagata 20 dollari a serata, recitando e ballando nei cosiddetti ”dinner theatres” e facendo la pubblicità a Gap. ”Faccio parte della generazione Gap – ride - , ma non potevo permettermi vestiti del marchio. In una famiglia numerosa, devi cominciare a lavorare appena possibile”. Anche per queste sue esperienze passa dai romantici film in costume a quelli di denuncia e, oltre a baciare DiCaprio in Prova a prendermi ea farsi guardare con gonne aderenti nella Guerra di Charlie Wilson, canta e balla con un eclettico talento. Le sue apparizioni da guest star tv in Saturday Night Live, The Office , The West Wing alzano l’audience. [...] ”Non sono una principessa, ma una figlia della working class, che però ha avuto alcuni privilegi: il primo è stato nascere in Italia, ad Aviano provincia di Pordenone, perché mio padre, militare nella base Usa della Nato, era di stanza nel Friuli. Quando ci trasferimmo a Castle Rock nel Colorado sognavo ogni notte di essere ancora in Italia”. Educazione mormone, Amy, figura non dipendente da diete anoressiche, è diversa da tante attrici che vivono di tappeti rossi, night e party. [...] ”Devo tutto al Sundance e prima di Juno anch’io sono stata una giovanissima in attesa di un figlio in Junebug, che mi fece vincere un premio a Park City e conquistare una nomination agli Oscar molto prima del successo rinnovato quest’anno al Festival di Redford da Sunshine Cleaning dove con Emily Blunt svolgo uno dei lavori più dark al mondo: pulire dal sangue gli ambienti dove si sono consumati crimini, suicidi, omicidi passionali” [...] finita sulla copertina di Vanity Fair (Usa) dedicata ai freschi volti di Hollywood [...]» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 15/4/2008).