La Stampa 13 aprile 2008, MARIA CHIARA BONAZZI, 13 aprile 2008
Una telecamera in ogni cespuglio e finisce la privacy in Inghilterra. La Stampa 13 aprile 2008 Era la legge che doveva servire a combattere il terrorismo
Una telecamera in ogni cespuglio e finisce la privacy in Inghilterra. La Stampa 13 aprile 2008 Era la legge che doveva servire a combattere il terrorismo. Ma oggi il suo uso, o magari abuso se si dà retta alle accuse di un parlamentare laburista, assomiglia di più a una parodia della vecchia canzone dei Police, «Every Breath You Take»: il che è come dire che, nell’Inghilterra di oggi, pressoché ogni tua mossa può essere spiata e registrata. Stando ai dati ufficiali, 474 consigli comunali hanno richiesto e ottenuto senza problemi fior di poteri straordinari tra cui quello di richiedere i tabulati delle telefonate, sms e traffico e-mail di cittadini qualunque, per non parlare della facoltà di pedinare i residenti sospettati di aver fornito un indirizzo falso per essere ammessi nel circondario di una buona scuola, e persino di incastrare con tanto di videocamere nascoste fra i cespugli chi non pulisce la strada dietro al proprio cane. I difensori della privacy protestano che «ormai è come essere nella vecchia Germania dell’Est controllata dalla Stasi»,. Soltanto l’anno scorso le autorità locali e governative hanno presentato 12 mila e 494 domande per condurre una cosiddetta campagna di «sorveglianza mirata»: il doppio rispetto al 2006. In un Paese punteggiato da 4 milioni e 200 mila videocamere e in cui la banca dati del Dna contiene i profili di 3,9 milioni di persone, molte delle quali incensurate, la nuova tendenza ad avvalersi della legge di prevenzione del crimine varata nel 2000 e conosciuta come «Regulation of Investigatory Powers Act 2000 (Ripa)» allarma più che mai un deputato come Keith Vaz, laburista, presidente della commissione parlamentare agli Interni, che si dice «stupefatto di fronte agli abusi di questa legislazione molto seria in casi che sembrano meschini e vendicativi». dell’altro giorno la notizia che una famigliola innocente è stata legalmente pedinata per due settimane dal consiglio comunale di Poole. All’autorità locale interessava controllare dove la coppia andava a dormire la notte con i figli, visto che i loro due bambini frequentavano una buona scuola locale. Il presunto reato di quei genitori era stato quello di aver avuto intenzione di traslocare dopo aver presentato domanda di ammissione per la terza figlioletta, cosa a cui vi avevano prontamente rinunciato dopo aver consultato la scuola per evitare di perdere il diritto di iscrizione. La madre, furente, sbotta: «Sono fuori di me, perché la legislazione per combattere il terrorismo è stata applicata a una bambina di tre anni». MARIA CHIARA BONAZZI