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 2008  aprile 12 Sabato calendario

ANAIS GINORI

DAL NOSTRO INVIATO
PARIGI - L´equipaggio del veliero Ponant è stato liberato, sei pirati sono stati catturati e 2 milioni di dollari sono stati versati come riscatto. Si chiude così, dopo una settimana, la drammatica avventura dei trenta uomini e donne d´equipaggio tenuti in ostaggio da una banda di pirati al largo della Somalia. I 22 francesi, sei filippini, un ucraino e un coreano, sono in salvo e stanno bene. Ma le modalità della loro liberazione sono ancora avvolte dal mistero.
Molte domande restano senza risposta. Come sono stati catturati i sei pirati? Chi ha versato i 2 milioni di dollari? Inoltre: la Francia nega l´esistenza di una attacco militare, le autorità somale invece confermano e parlano anche di alcune vittime.
L´Eliseo ostenta soddisfazione dopo giorni di ansia. Parigi aveva inviato una fregata e schierato un reparto di teste di cuoio a Gibuti, pronto a intervenire qualora si fosse reso necessario un blitz armato. Nessun riscatto «pubblico» è stato pagato, ha assicurato il capo di stato maggiore, Jean-Louis Georgelin. L´armatore avrebbe invece versato ai sequestratori circa 2 milioni di dollari, secondo alcuni famigliari degli ostaggi, dopo una lunga trattativa via radio. Ma anche su questo non c´è conferma. «E´ stato un processo difficile e complicato» ha detto solamente Jean-Emmanuel Sauvée, rappresentante dell´armatore, la Compagnie des iles du Ponant.
Ci sono inoltre molte zone d´ombra sulle modalità di cattura di alcuni pirati, ed è buio totale su un eventuale blitz che avrebbe causato alcune vittime. Secondo le autorità francesi, i militari sono intervenuti dopo la liberazione degli ostaggi, ma senza aprire il fuoco, riuscendo comunque a fermare sei pirati del commando. Il governatore della provincia di Mudug, vicino a dove aveva attraccato il Ponant, parla invece di un violento attacco, che avrebbe provocato tre morti e otto feriti. «Posso confermare che tre cadaveri sono stati recuperati» ha detto Abdul Kadir Ahmed alla Reuters. Gli elicotteri francesi (almeno quattro) avrebbero aperto il fuoco nella zona del Puntland, provincia autonoma al nord-est della Somalia, contro i fuoristrada sui quali i pirati stavano tentando la fuga. Alcuni testimoni parlano di vittime anche tra la popolazione. «Ho visto nuvole di fumo, mentre gli elicotteri francesi bombardavano. I pirati rispondevano con lanciagranate» ha raccontato un testimone somalo all´agenzia di stampa britannica.
L´Eliseo continua a smentire, e ribadisce che la liberazione e il successivo arresto dei malviventi è avvenuta in «piena calma». Solo un pirata è stato ferito al piede, secondo la precisazione dell´esercito francese. Dopo il blitz, parte del riscatto sarebbe stata recuperata a bordo del veliero. Almeno questo pare certo.
La Ponant il 4 aprile stava tornando dalle Seychelles, al termine di una crociera di lusso nell´arcipelago, quando era stata fermata nelle acque del golfo di Aden. I pirati, almeno dieci, erano poi stati identificati come la temibile banda «Somali Marines», già protagonista di altri assalti e sequestri.
La maggioranza degli ostaggi sarà rimpatriata nelle prossime ore, mentre il capitano e alcuni membri sono già risaliti a bordo del veliero. Il Ponant verrà scortato fino a Gibuti, dove è atteso per martedì. La vicenda ha rilanciato il tema della pirateria. Il presidente Sarkozy ha annunciato ieri che proporrà alle Nazioni Unite un´iniziativa per rafforzare i controlli sui mari, in particolare le acque al largo dell´Africa. I predatori di navi, fanno notare al ministero degli Esteri francese, sono anche una calamità per i cargo alimentari delle missioni umanitarie, che molto spesso vengono saccheggiati.