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 2008  aprile 12 Sabato calendario

ROMA – «Entro due settimane, massimo tre, se Alitalia non ci spiega come fa a ripristinare una liquidità di almeno 12 mesi, non potremo far altro che sospenderle la licenza»

ROMA – «Entro due settimane, massimo tre, se Alitalia non ci spiega come fa a ripristinare una liquidità di almeno 12 mesi, non potremo far altro che sospenderle la licenza». Vito Riggio, presidente dell’Enac, fa il punto della situazione dopo l’incontro che, l’altro ieri, c’è stato tra il nuovo presidente dell’Alitalia, Aristide Police, e i vertici dell’ente nazionale per l’aviazione civile. Perché avete convocato Police? «Perché abbiamo il compito di accertare se, come prevede il regolamento comunitario, l’Alitalia ha liquidità per almeno un anno». Ma sono mesi che la compagnia non ce l’ha. «Sì, ma quando due mesi fa abbiamo convocato l’allora presidente di Alitalia, Maurizio Prato, ci è stato spiegato che era in corso una trattativa seria con Air France-Klm che avrebbe risolto la questione. Ma adesso, dopo la rottura del negoziato, dobbiamo rifare il punto». Lo avete fatto? «Al momento, ufficialmente, un compratore non c’è e il prestito ponte non è possibile. La situazione è drammatica. O Alitalia in tempo rapidi spiega come ripristinerà la liquidità a 12 mesi oppure saremo costretti ad applicare le norme comunitarie che prevedono la sospensione della licenza». E gli aerei resterebbero a terra? «No. Noi possiamo dare una licenza provvisoria, legata a un piano di emergenza, che consenta ai passeggeri che hanno acquistato il biglietto di volare». Quando potreste prendere questa decisione? «C’è bisogno di un paio di settimane per approfondire la situazione dei conti. Aspettiamo il resoconto di marzo sulle perdite. Alitalia deve inoltre valutare quanto risparmierà con lo spostamento dei voli da Malpensa a Fiumicino. Allo stesso tempo però, c’è già un calo nel riempimento degli aerei e un crollo della vendita dei biglietti. La prossima settimana faremo un incontro tecnico con Alitalia». Sarà risolutivo? «Piuttosto, spero che in questi 15 giorni o torni la soluzione Air France-Klm o se ne trovi un’altra ». La cordata di imprenditori italiani? «Che finora nessuno ha visto». Nell’eventualità del rilascio di una licenza provvisoria, per quanto sarebbe valida? «Prima ancora di risponde a questo va detto che la licenza provvisoria si può dare se non ci sono problemi di sicurezza dei voli e qui posso dire che i controlli sono stati rafforzati e si può stare tranquilli. Ma non basta, perché dovrebbero intervenire le banche a sostenere questa fase di sopravvivenza, fermando l’emorragia delle perdite». Lei è scettico. «Per esperienza so che la licenza provvisoria è l’anticamera della morte. A quel punto immediatamente si farebbero sotto tutti i creditori e la prospettiva del fallimento si avvicinerebbe». Basteranno 15 giorni per evitarla? «Guardi, le due settimane possono diventare anche tre, se c’è una prospettiva concreta. Ma quello che voglio far capire è che noi siamo obbligati ad applicare le norme, altrimenti ne siamo direttamente responsabili. Se non lo facciamo, una compagnia concorrente può presentare ricorso. Insomma, tutti devono rendersi conto che per Alitalia, se non si fa qualcosa, è cominciato l’ultimo miglio». Enrico Marro