varie, 8 aprile 2008
TELEFONINI IN AEREO PER GIORGIO
Air France è stata la prima compagnia a far sperimentare l’uso del telefonino in aereo, dal 17 dicembre sul Parigi-Varsavia. Tecnologia sviluppata dalla multinazionale svizzera Sita attraverso la controllata OnAir, i passeggeri si dovevano limitare a mandare sms e usare il blackberry per la posta elettronica * Si dice che un volo Pechino-Londra del 23 gennaio scorso fu costretto ad un atterraggio d’emergenza a causa di un telefonino acceso; il 19 gennaio a Milano un aereo diretto a Bari fu costretto ad interrompere il decollo perché tre passeggeri avevano lasciato acceso il telefonino, uno ancora parlava quando i poliziotti salirono a bordo per contestargli l’infrazione («inosservanza delle norme di sicurezza sulla navigazione aerea»). Silvia Toffanin, che si trovava su quel volo, raccontò che uno dei fermati si era giustificato dicendo: «Ma chi vuole che mi chiami alle sei del mattino? Ma mi faccia il piacere...» (non sapeva che il telefonino interferisce anche senza chiamate). Nel giugno 2007 un uomo di 34 anni arrestato all’aeroporto giapponese di Haneda per aver tenuto accesi due dei suoi cinque cellulari si giustificò dicendo: «Ho molto lavoro da fare, e possiedo così tanti telefoni da non poterli spegnere tutti subito». Una hostess Alitalia: «Quelle che sicuramente sono in aumento sono le reazioni di sdegno ostentate dai passeggeri davanti ai richiami del personale di cabina» * La condanna può arrivare fino a tre mesi di carcere e 200 euro di multa, a meno che, come chiesto dal Codacons, non venga contestato il reato ben più grave di attentato alla sicurezza del trasporto aereo, punito con il carcere fino a cinque anni * Graham Lake, direttore commerciale della OnAir: «Fra il 10 e il 25% dei passeggeri e degli equipaggi tiene il telefonino acceso in volo nonostante il divieto» * Dalle inchieste dei produttori di aerei, come la Boeing, emerge che le interferenze più pericolose sono causate, in realtà, dai computer portatili * Il nuovo sistema dovrebbe eliminare ogni rischio: Francesco Violante, presidente della Sita: «Il nostro sistema non ha niente a che vedere con quel che succede oggi perché i cellulari dialogano con un picocell, una specie di antenna che trasmette i dati a un satellite che a sua volta li invia a terra, agli operatori. In questo modo l’intensità del segnale è ridotta enormemente - da 2 watt a 2 milliwatt - e le possibilità d’interferenze con gli apparecchi a bordo sono minime. Infine, si potrà accendere il telefonino solo a 3000 metri d’altezza» (il che significa che ci sarà un black out di più o meno quattro minuti dal decollo e di dieci minuti prima dell’atterraggio) * Le prime compagnie a firmare il contratto con OnAir sono state Air France, Tap (la compagnia di bandiera portoghese), Ryanair * Il business dovrebbe riguardare cento milioni di utenti entro il 2010 per un fatturato che per la sola Europa supererebbe i due miliardi di euro * Le telefonate in aereo dovrebbero costare 2 euro al minuto, 40 centesimi per gli sms. Nel 2004 fu fatta un’indagine su 1.200 viaggiatori assidui: il 28% si disse disposto a pagare anche 5 euro al minuto pur di fare telefonate o mandare Sms a bordo * Carlo Rienzi del Codacons ha suggerito «per chi decide di tenere il cellulare acceso vibrazione obbligatoria al posto della suoneria, file riservate o ancor meglio uno spazio chiuso a bordo dei voli più spaziosi» * L’Fbi è contraria alle telefonate in volo: «Un cellulare può essere usato per coordinare attacchi, dirottare un volo o innescare un esplosivo». Ci sarebbero pure rischi di ordine pubblico: «L’uso eccessivo dei telefonini può causare risse tra i passeggeri».