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 2008  aprile 04 Venerdì calendario

I francesi lasciano spiragli. Il Sole 24 ore 4 aprile 2008 L’analisi semantica a volte aiuta. Nel caso del divorzio all’italiana con il pretendente francese c’è un passaggio nel comunicato di mercoledì sera di Air France-Klm in cui il presidente Jean-Cyril Spinetta parla di «un progetto nel quale credevo profondamente e nel quale continuo a credere»

I francesi lasciano spiragli. Il Sole 24 ore 4 aprile 2008 L’analisi semantica a volte aiuta. Nel caso del divorzio all’italiana con il pretendente francese c’è un passaggio nel comunicato di mercoledì sera di Air France-Klm in cui il presidente Jean-Cyril Spinetta parla di «un progetto nel quale credevo profondamente e nel quale continuo a credere». L’uso del presente lascia la porta socchiusa ad un’eventuale ripresa delle trattative con i sindacati per l’acquisizione di Alitalia. Un’impressione condivisa da alcuni esperti e che la compagnia di bandiera franco-olandese non ha voluto guastare. Il segnale in arrivo ieri da Roissy è che la palla è nel campo degli italiani. Palla, campo: come se la partita fosse stata solo sospesa, in attesa che l’arbitro (il governo italiano?) riporti le squadre sul terreno. Gli stessi analisti di Oddo Securities, in una nota alla clientela, si sono chiesti se l’abbandono del tavolo negoziale da parte di Spinetta «non fosse semplicemente una tattica per mettere sotto pressione il sindacato». Almeno in questo, il numero uno di Air France-Klm sembra essere riuscito, costruendo l’effetto ottico di una rottura del dialogo per colpa della controparte italiana. Il mercato, in particolare, ha apprezzato il "metodo Spinetta" più che la (presunta) fine del negoziato. Anche se a prezzo da saldo, Alitalia può rivelarsi un boccone indigesto ed è importante per i francesi non dare l’impressione di volerla a tutti i costi: «Air France ha agito in maniera molto professionale», sostiene Uwe Weinreich, analista di HypoVereinsbank, gruppo UniCredit. E in una Borsa al ribasso, il titolo ha guadagnato il 2,4% chiudendo a 19,35 euro dopo essersi portato in mattinata oltre il 4%. Il gesto di Spinetta chiarisce il limite oltre il quale la prima compagnia aerea mondiale non intende andare. O meglio, il limite oltre il quale i sindacati italiani non dovrebbero avventurarsi, secondo i francesi. La controproposta, con l’idea di far rientrare nel perimetro negoziale tutte quelle attività che Air France avrebbe voluto tenere fuori dalla nuova Alitalia, è stata interpretata come una lesa maestà al piano industriale made in France, in altre parole al modello di business disegnato per far tornare rapidamente la compagnia italiana alla redditività. Questo atteggiamento, va precisato, deriva anche dal fatto che il sindacato in Francia, con l’eccezione dell’amministrazione e dei trasporti pubblici, è molto meno rappresentativo, potente e invasivo di quello italiano. Durante le tornate negoziali a Roma, i manager di Air France sono rimasti colpiti dall’interesse limitato che avrebbe suscitato nei sindacati il loro piano sociale, con gli aspetti relativi alle misure di accompagnamento degli esuberi. lì, par di capire, che forse esistono ulteriori margini di dialogo, e non sulla configurazione del perimetro delle attività di Alitalia, ritenuta una competenza manageriale. Certo le dimissioni di Prato rendono più difficile l’eventuale ripresa delle trattative e Spinetta ha fatto sapere che a questo punto non ha il mandato del proprio cda per proseguire ma per Air France, ieri, è stato un giorno assolutamente normale, confortato da un giudizio positivo degli investitori. Se questo giudizio dovesse consolidarsi, sostengono alcune fonti, allora Spinetta potrebbe essere davvero tentato di archiviare il caso Alitalia una volta per tutte. «Anche da sola – sostiene un esperto del settore – Air France-Klm può restare un protagonista di primo piano. la più diversificata tra le compagnie europee e la liberalizzazione delle rotte transatlantiche le ha aperto i redditizi collegamenti con gli Stati Uniti in partenza dall’aeroporto londinese di Heathrow». Attilio Geroni