Enrico Franceschini, "la Repubblica" 3/4/2008;, 3 aprile 2008
Invitati dall’ong britannica Greenforce, sei guerrieri Masai parteciperanno il 13 aprile alla maratona di Londra per raccogliere fondi con cui portare acqua potabile al loro villaggio: esonerati dalla pettorina colorata con il numero d’iscrizione, vestiranno il mantello tradizionale, ai piedi i calzari fatti di copertoni d’automobile con cui camminano quando non vanno scalzi, indosso le collane caratteristiche della tribù, nelle mani scudi e lance
Invitati dall’ong britannica Greenforce, sei guerrieri Masai parteciperanno il 13 aprile alla maratona di Londra per raccogliere fondi con cui portare acqua potabile al loro villaggio: esonerati dalla pettorina colorata con il numero d’iscrizione, vestiranno il mantello tradizionale, ai piedi i calzari fatti di copertoni d’automobile con cui camminano quando non vanno scalzi, indosso le collane caratteristiche della tribù, nelle mani scudi e lance. Quelli di Greenforce li hanno avvisati che vedranno «gente accigliata, che non sorride» pregandoli di non considerarli come nemici: «Sono di cattivo umore perché lavorano in ambienti al chiuso e detestano il proprio mestiere».