Corriere della Sera 27 marzo 2008, Mario Pappagallo, 27 marzo 2008
Thomas, ex donna: il primo uomo a restare incinto. Corriere della Sera 27 marzo 2008. E’ al quinto mese
Thomas, ex donna: il primo uomo a restare incinto. Corriere della Sera 27 marzo 2008. E’ al quinto mese. Il Vaticano: contro natura «Nonostante la mia pancia cresca giorno dopo giorno mi sento uomo e quando mia figlia nascerà sarò il padre» Una cosa è certa: per Thomas Beatie si prospetta un futuro da star. All’americana. Talk show, libri, forse un reality. Il primo uomo «incinto», seppur ex donna. E a luglio sarà il primo uomo che partorirà, anche se con un cesareo. Il ginecologo di Thomas conferma: attende una bimba. La foto del futuro «mammo» sembra un artificio, ma non lo è: barba, niente seno e pancione da «gravido». Alla ventiduesima settimana, quinto mese. Il primo padre- madre, anche se lui rivendica un solo ruolo, quello paterno. La madre sarà la sua compagna, Nancy, sterile dopo un’operazione per una grave endometriosi. Impossibile realizzare il sogno di una famiglia al completo con tanto di prole, a meno che non si fosse «sacrificato » Thomas, decidendo per qualche mese di tornare a essere donna. E così è stato. «La gravidanza è una sensazione incredibile. Nonostante la mia pancia cresca giorno dopo giorno, io mi sento uomo e quando mia figlia nascerà, io sarò il padre e Nancy la madre», spiega in un’intervista rilasciata a The Advocate, il magazine di Los Angeles rivolto a gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Nulla di fantascientifico, c’entra la fecondazione artificiale. Con inseminazione «fai da te», all’americana: domestica, con sperma congelato comprato in una banca del seme e fatto pervenire in fialette a casa della coppia. Tutto spiegato nell’articolo su The Advocate eintitolato «Parto d’amore». Mister Beatie, nato femmina, si descrive come un «maschio transessuale, che ha mantenuto tutti i suoi organi femminili »: da giovanissimo, quando si sottopose all’intervento per cambiare il sesso, si fece ridurre il seno ma senza modificare (internamente) l’apparato riproduttivo con cui è nato. Solo terapia con il testosterone per bloccare i suoi ormoni femminili. Da un punto di vista legale Beatie oggi è un uomo (per le norme americane) e da quasi 10 anni vive con la sua compagna, Nancy, a Bend, nell’Oregon. In Italia non sarebbe potuto accadere, perché per ottenere il cambio anagrafico occorre l’asportazione degli organi femminili (isterectomia). Molti trans italiani vorrebbero, ma non possono. Diecimila sono quelli riscontrati perché ricorrono al servizio sanitario nazionale, uno su tre ex uomo. Gli esperti però parlano di sottostima: almeno altri ventimila trans nel nostro Paese vivrebbero nell’ombra. Senz’altro leggeranno con partecipazione la storia di Thomas. Quando ha deciso di «dare un figlio» alla sua compagna Nancy, l’uomo-donna dell’Oregon ha sospeso la terapia ormonale (iniezioni bimensili di testosterone) e il suo corpo ha rapidamente ripreso a funzionare al femminile. Dopo un anno, e dopo aver consultato nove diversi medici ed essersi scontrato con innumerevoli difficoltà legali, mister Beatie è riuscito a raggiungere l’obiettivo. Una prima gravidanza è però abortita: era extra-uterina. La successiva invece è andata a buon fine. Numerosi gli ostacoli sociali e culturali superati. Racconta Thomas: «Quando abbiamo deciso di avere un figlio, i nostri parenti sono rimasti choccati mentre molti medici ci hanno respinto. Per i vicini eravamo una coppia normale, ora non lo siamo più. Hanno scoperto che sono un trans». Lui non lo sa ancora, ma sulla sua testa pesa ora anche la condanna del Vaticano. netto il giudizio negativo del cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, il ministro della salute della Santa Sede: «Non si può cambiare l’uomo in donna e viceversa. L’essere transessuale non va d’accordo con la morale cattolica e cristiana. E’ anzi contro la natura umana. L’identità umana è uomo o donna, ma niente di intermedio». Resta, comunque, l’atto d’amore di Thomas per Nancy: «Lei, e solo lei, sarà mamma». Mario Pappagallo