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 2008  marzo 27 Giovedì calendario

Il tossicologo: quel veleno è ovunque, pure nel pesce. Corriere della sera 27 marzo 2008. ROMA - «La mozzarella di bufala non è pericolosa, anche se fosse contaminata oltre i limiti di legge

Il tossicologo: quel veleno è ovunque, pure nel pesce. Corriere della sera 27 marzo 2008. ROMA - «La mozzarella di bufala non è pericolosa, anche se fosse contaminata oltre i limiti di legge. Per rischiare danni alla salute dovremmo mangiarne spesso e per diversi mesi di seguito». Roberto Fanelli, tossicologo, direttore del dipartimento Salute e ambiente dell’Istituto Mario Negri, si occupa di diossina dal 1976, dal dopo- Seveso. «Appartiene alla famiglia delle sostanze organiche clorurate - spiega - . Ce n’è dappertutto, dal Polo Sud al Polo Nord. Ma l’allarme sulle mozzarelle campane è esagerato». Quante dosi di diossina dovremmo assorbire ogni giorno per stare male? «La dose cosiddetta ammissibile è di 2 picogrammi di diossina per ogni chilogrammo corporeo al giorno. Supponiamo che una mozzarella contenga 6 picogrammi per grammo di grasso. Se pesa un etto e mezzo, avrà circa 30 picogrammi rispetto ai 140 ammissibili a settimana, secondo le indicazioni dell’organizzazione mondiali della sanità. Non credo che nella nostra dieta sia prevista una mozzarella al giorno e poi consideriamo che anche le bufale ritenute sicure un po’ di diossina la nascondono sempre. Ormai è in ogni alimento ». Andiamo per gradi. Cos’è un picogrammo? «E’ l’unità di misura più piccola dopo milligrammo, microgrammo e nanogrammo. Una quantità infinitesimale». Quanta diossina dovrebbe assorbire una mucca per trasmetterla al latte? «Dovrebbe consumare mangimi contaminati per diversi mesi e con continuità. Il limite indicato per il foraggio è di 0,75 picogrammi ogni grammo di grasso. C’è un rapporto preciso tra la concentrazione di diossina del foraggio e i corrispondenti prodotti caseari: uno a quattro. Quindi 0,75 picogrammi equivalgono a 3 nel latte ». Sta facendo tutti questi calcoli per dimostrare che il rischio è estremamente basso? «Proprio così. Il danno delle bufale alla diossina sarà solo economico. Mi sorprende tanto clamore». I controlli sono sufficienti? «L’esposizione alla diossina è molto diminuita rispetto agli anni 70-80. I limiti degli impianti di emissione sono rispettati. Certo si può fare di più. Inoltre ci possono esser realtà locali che sfuggono». Quali sono gli alimenti più a rischio? «I pesci, soprattutto quelli grossi e dalla carne grassa, ad esempio il salmone, la trota. Poi i prodotti caseari e, in generale, quelli di origine animale. Più magri sono, più sono sicuri perché la diossina si accumula nel grasso». Quali sono gli effetti sulla salute della diossina? «Non sono fenomeni acuti. I problemi eventuali derivano dall’accumulo nel tempo e parliamo di un certo numero di anni di esposizione a dosi superiori al limite consentito. In realtà non sono mai stati riscontrati effetti negativi sulla popolazione». Margherita De Bac