Corriere della sera 27 marzo 2008, Alessandra Mangiarotti, 27 marzo 2008
Tracce di diossina, ma basta psicosi. Corriere della sera 27 marzo 2008. Un caseificio controllato su cinque contaminato
Tracce di diossina, ma basta psicosi. Corriere della sera 27 marzo 2008. Un caseificio controllato su cinque contaminato. Ma di poco. Pochissimo. Il ministero della Salute ieri ha chiamato a raccolta gli addetti ai lavori e tirato le somme. Quindi ha subito inviato a Bruxelles i risultati delle analisi condotte sulle mozzarelle di bufala campane: su 130 produttori ispezionati, 25 sono risultati positivi alla diossina. «Con indici moderatamente superiori al limite previsto dalle normative europee». E tutti i loro fornitori, 83 aziende agricole subito rintracciate, sono stati sottoposti a sequestro cautelare. Ad alcuni, sicuramente tre ma indiscrezioni parlano di una dozzina, sono già stati tolti i sigilli. «Allarme del tutto eccessivo e immotivato» ha gridato al mondo il ministro degli Esteri D’Alema. Perché mentre in Italia si rincorrono gli appelli a non creare psicosi e il caso diventa un nuovo terreno di scontro politico pre-elettorale, all’estero l’attenzione resta alta. Ieri Kitpei Baba, alto funzionario del ministero della Sanità, ha comunicato che il Giappone ha sospeso le importazioni della mozzarella dall’Italia. «Nessun bando», ha affermato il comandante dei Nas Saverio Cotticelli. «Solo un fermo cautelativo della merce presente alle dogane degli aeroporti di Narita e Kansai», ha sottolineato l’ambasciata italiana a Tokio. Stesse parole dai diplomatici di Seul. Attenzione alta anche in Russia: secondo il quotidiano Kommersant negli aeroporti sarebbero stati intensificati i controlli sulla mozzarella campana, i negozianti e ristoratori avrebbero già rinunciato a proporla. La Germania invece, il più grosso importatore di mozzarella di bufala dopo la Francia (18%), va cauta: «Per il momento non c’è alcun avviso da parte della Ue – ha affermato il portavoce del ministero dell’Ambiente Thomas Hagbeck ”. Se un possibile danno alla salute fosse confermato, il divieto sarebbe comprensibile». Il New York Times nella sua edizione online ieri ha scritto: «Lo scandalo della diossina rischia di infangare la reputazione della bianca e candida mozzarella di bufala». E non solo la reputazione. Secondo il Consorzio per la tutela della mozzarella di bufala Dop, nei soli primi due mesi dell’anno, c’è già stato un calo delle vendite del 30%: «Con una perdita di 30 milioni». E la Cia avverte: «Questo allarme potrebbe generare conseguenze devastanti per i 20 mila addetti». I produttori del Lazio hanno organizzato per oggi un sit-in a Roma durante il quale chiederanno per tutti il riconoscimento dello stato di crisi per i danni subiti (ma verificheranno anche una sorta di secessione dal distretto campano). Danni ingiustificati, a sentire medici e farmacologi come Silvio Garattini e Michele Carruba: «I rischi ci sono solo con livelli alti di diossina». Mentre, spiega il commissario straordinario del-l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno Antonio Limone, la percentuale riscontrata è «di poco sopra la norma». Per intenderci: «Il limite è di 3 picogrammi per un grammo di latte, nei casi risultati positivi siamo al 3,2-3,3. E tutto il latte sequestrato sarà comunque distrutto». «Poca cosa davvero anche se si considera che sono state riscontrate positive 25 aziende su 600 caseifici e 1500 allevamenti bufalini presenti in Campania», ha aggiunto l’assessore regionale all’Agricoltura Cozzolino. Aziende piccole, che non esportano. Concentrate per lo più nell’area della Asl Caserta 2. Di cui le associazioni dei consumatori hanno chiesto ora l’elenco. Il vicepremier D’Alema ha sottolineato che il problema «non è specificamente campano e la pericolosità per le persone è molto limitata». «Cerchiamo di non creare una psicosi e non spingiamoci a immaginare un mondo senza mozzarella» ha aggiunto il ministro per lo Sviluppo economico Bersani. Dal democratico Realacci è arrivato invece un invito a evitare equazioni sbagliate: «La presenza della diossina è dovuta alle ecomafie e non all’emergenza dei rifiuti urbani». Calderoli (Lega) accusa il governo di aver distrutto l’«immagine della pizza e quindi dell’Italia nel mondo». E Gasparri (An) attribuisce al governatore Bassolino «l’onta» subita dal-l’Italia «di veder bloccate le proprie mozzarelle persino dalla Corea ». Alessandra Mangiarotti