Antonella Baccaro, Corriere della Sera 29/3/2008, 29 marzo 2008
ROMA – I
sindacati di Alitalia bocciano senza mezzi termini la proposta di accordo-quadro di Air France-Klm, ma tutti e nove dicono «sì» alla trattativa che partirà lunedì pomeriggio. Segno che ritengono di avere margini per trattare, o almeno ci sperano. La prospettiva non è rosea, visto che nella lettera di accompagnamento al documento «altamente confidenziale » inviata via email, il presidente di Air France-Klm, Jean-Cyril Spinetta, ha specificato: «Non posso andare oltre (le proposte fatte nell’ultima riunione, ndr) senza rimettere in discussione le fondamenta stesse del mio progetto».
A agevolare il confronto ci ha pensato l’amministratore delegato, Maurizio Prato, che ieri ha riunito il cda per valutare «un eventuale contenuto slittamento del termine del 31 marzo, qualora si prospettasse utile per la definizione di un accordo con le parti sociali». Un esame che ha tenuto conto di due novità: il pagamento a Alitalia entro lunedì prossimo di un credito d’imposta Irpeg per 69 milioni e l’incasso, pari a 79 milioni, della vendita, avvenuta ieri, della quota del 2% di Air France-Klm. Il consiglio ha così deciso di «attendere l’esito del confronto prima di assumere determinazioni» sulle prospettive della società. I 148 milioni piovuti nelle casse della compagnia vanno a incrementare i 180 milioni che c’erano al 29 febbraio, quando l’indebitamento ammontava a 1.368 milioni (+6,9%). Dati comunicati ieri dalla compagnia alla Consob, in una giornata in cui il titolo ha perso il 37%.
Intanto Silvio Berlusconi ha rilanciato definendo «irricevibili e offensive le condizioni poste da Air France. «Il nostro governo – ha detto – non vorrà concludere una trattativa alle condizioni che abbiamo conosciuto prima del 13 aprile e quando saremo al governo lanceremo un appello a tutti gli imprenditori italiani». Prima di fare emergere la cordata però, «occorre che si chiuda negativamente la trattativa con Air France, come io immagino e spero». Da Intesa-Sanpaolo, partner di AirOne, ieri è giunto però un segnale negativo: «Noi non ci siamo – ha detto il presidente del consiglio di Gestione, Enrico Salza – Non è cambiato nulla». Dal documento inviato dai francesi emergono 2.120 esuberi. Le novità riguardano i servizi: 1.881 lavoratori dell’handling rientreranno in una nuova società; una seconda società al 100% di Alitalia riaccoglierà 1.810 lavoratori della manutenzione. Quanto al volo, tutto il personale Az Express sarà trasferito a Milano Malpensa. Ieri si sono tenute assemblee dei lavoratori di terra che da lunedì metteranno a ferro e fuoco la sede della Magliana.
Antonella Baccaro