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 2008  marzo 21 Venerdì calendario

Papà separati Due su dieci vivono in strada. Libero 21 marzo 2008. I divorzi aumentano ogni anno in maniera esponenziale

Papà separati Due su dieci vivono in strada. Libero 21 marzo 2008. I divorzi aumentano ogni anno in maniera esponenziale. E, per la maggior parte dei casi, a farne le spese sono i papà. Un capofamiglia, che guadagna fino a mille e 500 euro al mese, stretto tra le spese di mantenimento dei figli e quelle legali, si ritrova spesso a dover vivere con meno di 400 euro. Quando, dunque, non può contare sui genitori che lo riprendono in casa, finisce per diventare un clochard. In Italia sono 4 milioni i papà separati e di questi il 20 per cento vive sotto le soglie della povertà. Soltanto a Roma sono 5 mila i clochard papà separati e a Milano il 70 per cento dei frequentatori dei dormitori. Anche nel rapporto annuale sulla povertà della Caritas, è stato evidenziato come una delle cause dell’impoveri mento degli ultimi anni è la «fragilità familiare». Per questi padri, però, le istituzioni sembrano non fare nulla. «La vergogna dell’Italia è non avere una casa di accoglienza per i papà e così ho deciso che vendo la mia, che vale circa 600 mila euro, e compro un casale per ospitare i padri separati che hanno bisogno». Quella di Giorgio Ceccarelli, 36 anni, presidente dell’associazione Figli negati di Roma, non è una provocazione. «Sono stufo di sentirmi dire no - ha aggiunto - porterò anche mia madre con me e darò una lezione di civiltà all’Italia; negli ultimi anni ho ricevuto 20 mila richieste di aiuto e i politici non hanno mai fatto nulla». Al Nord la situazione non è migliore. Bolzano, la Liguria e Monza si stanno organizzando per creare una casa d’emergenza per il papà, ma una struttura vera di accoglienza manca. Su Milano un’indagine è stata compiuta dall’Università Bocconi lo scorso gennaio, in collaborazione con la Croce Rossa e altre associazioni di volontari. Non ci sono ancora i dati ufficiali, ma stando al racconto di uno di loro, è capitato di trovare, in una sola notte, due-tre papà clochard in ogni zona. In totale almeno duecento, senza contare quelli nei dormitori. A parlare è Diego Alloni, vicepresidente dell’associazione Papà Separati Lombardia Onlus: «La situazione è ormai allo stremo - ha detto - io stesso ieri sera ho ospitato a casa un papà separato di 43 anni che non mangiava da due giorni: lui una casa ce l’ha, ma sarà costretto a venderla perché, per pagare le spese legali, ha subito un pignoramento dei conti correnti e guadagnando solo mille 200 euro al mese non ce la farà». Come quel papà, Diego e gli altri, anche a Napoli e Torino, dove le associazioni fungono da autoaiuto sociale oltre che psicologico, ne conoscono tanti. A Milano, ad esempio, Salvatore, infermiere al San Paolo con due bambini, non potendo vivere con 400 euro al mese (quello che gli rimane in tasca dopo aver pagato il mantenimento e i legali), ha affittato uno sgabuzzino all’ospedale per 70 euro al mese. Peggio ancora Mario, 65 anni, di Brescia, che vive in un garage da quando non ha più la casa, la pensione e mangia alla mensa dei poveri. «I padri secondo la legge devono poter vedere i figli in condizioni di decenza - ha aggiunto Domenico Fumagalli, presidente dell’associazione lombarda - oggi, in molti casi non è così». La verità è che in Italia le separazioni aumentano, al punto che se nel 2005 erano poco più di 47 mila, oggi sono 61 mila 153 (dati del ministero della Giustizia). Intorno a questo numero l’industria fiorente del "divorzificio", nella quale i professionisti e gli operatori, agiscono dilatando i tempi, anche nel caso dei divorzi congiunti, e porta la cifra che si spende a lievitare fino a 10-15 mila euro, quando non ci sono problemi di affidamento di minori e quindi perizie, che arrivano a costare anche 20 mila euro. I minori, altro punto dolente. Un grave problema, infatti, è quello della mancata applicazione della legge sull’affido condiviso del 2006. «I Tribunali continuano a dare i figli alle madri relegando la figura del padre a poche ore la settimana - hanno denunciato le associazioni che, domenica scorsa, hanno sfilato a Roma al Daddy’s Pride - I conflitti vengono acuiti e quindi si entra in un circolo vizioso fatto di perizie legali e psicologiche che costano soldi e fatica e a fare le spese sono sempre i bambini». Laura Marinaro