Varie, 28 marzo 2008
Dina Dore, 37 anni. Sarda di Gavoi in provincia di Nuoro, sposata col dentista Francesco Rocco, esponente locale di Alleanza nazionale, madre di Elisabetta, otto mesi, il suocero Antonio, più volte sindaco del paese per la Democrazia cristiana, in passato era sfuggito a due tentativi di sequestro
Dina Dore, 37 anni. Sarda di Gavoi in provincia di Nuoro, sposata col dentista Francesco Rocco, esponente locale di Alleanza nazionale, madre di Elisabetta, otto mesi, il suocero Antonio, più volte sindaco del paese per la Democrazia cristiana, in passato era sfuggito a due tentativi di sequestro. Mercoledì 26 marzo uscì con la figlioletta, nel tardo pomeriggio tornò a casa ma mentre parcheggiava in garage la sua Punto rossa almeno due balordi le saltarono addosso, la stordirono con un colpo di pinza alla testa, le legarono mani e piedi alla pancia e le avvolsero l’intera faccia col nastro da pacchi che però, impedendole di respirare, la uccise in meno di cinque minuti. Allora gli aggressori, che forse la volevano sequestrare, la chiusero nel bagagliaio della sua auto e scapparono via. Verso le 21 il marito tornando dal lavoro non trovò la moglie nella villetta ma sentì Elisabetta che urlava nel garage al piano di sotto, corse giù, vide la bimba seduta sul seggiolino fuori dell’auto, la portò in casa e chiamò la polizia che arrivò dopo le 23 ma si fece venire l’idea di aprire il bagagliaio solo alle 2 e mezza di notte. Prima delle 19 di mercoledì 26 marzo in una villetta in via Sant’Antioco a Gavoi, provincia di Nuoro.