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 2008  marzo 19 Mercoledì calendario

Il modello Roma di re Walter: più criminali che a Napoli. Libero 19 marzo 2008. Pubblichiamo ampi stralci del capitolo sulla sicurezza del libro "Model lo Roma, il grande bluff" di Benedetto Marcucci (ed

Il modello Roma di re Walter: più criminali che a Napoli. Libero 19 marzo 2008. Pubblichiamo ampi stralci del capitolo sulla sicurezza del libro "Model lo Roma, il grande bluff" di Benedetto Marcucci (ed. Rubettino), che sarà presentato oggi alla Camera, Sala della Sacrestia alle 11 e 30.  Roma è sempre stata una città sicura, dove non è mai stato pericoloso passeggiare, anche di notte. Negli ultimi anni però, contrariamente a quanto si è ostinato ad affermare Walter Veltroni, qualcosa è cambiato. Lui, il Sindaco (...) non ha fatto altro che esprimere la sua soddisfazione per la sicurezza raggiunta. Nella primavera del 2004 (...) diceva orgoglioso: «Roma è la città più vivibile d’Europa. E questo grazie al "modello Roma" (...)». Certamente la Capitale è una città storicamente tranquilla (...). Ma non per merito di Veltroni. un dato storico (...). Purtroppo la tentazione del Sindaco di attribuirsi meriti non suoi è irresistibile. Così nel settembre 2006, dichiara: «Roma nel corso di questi cinque anni è riuscita a garantire la sicurezza di tutti i cittadini (...) grazie al clima civile e ai messaggi che da questa città vengono lanciati». (...) Lanciati da chi? Ma certo da lui! Siamo la città dell’accoglienza, è lo slogan. Già allora però emergeva una situazione non troppo rassicurante. Dal 2004 al 2005, infatti, si era registrato un aumento del 9,6% dei delitti denunciati. Dal 2005 al 2006 l’au mento era stato del 43,6%! Nei primi sei mesi del 2007 (...) il Questore Fulvi segnalava un aumento del 10% di furti e borseggi. Ma il numero delle rapine, era più inquietante. A fronte di 2.400 rapine nei primi sei mesi del 2006, nello stesso periodo del 2007 si era arrivati alla cifra di 4.900. Dunque più che raddoppiate. (...) Per di più per 3.100 di esse si registrava l’anonimato e la conseguente impunità degli autori. Roma risultava addirittura 103ª, l’ulti ma città d’Italia peggio di Napoli nei furti di autoveicoli, e aveva dati peggiori del capoluogo campano nelle violenze sessuali, nelle rapine in abitazioni e esercizi commerciali, nei furti nelle auto in sosta e nelle rapine in banca. Se Napoli è più sicura di Roma risultando nell’ultima graduatoria 59ª contro il 97° posto della Capitale, in cosa consisterebbe il "Modello Roma" sulla sicurezza? Eppure Veltroni dichiarava meno di un anno fa: «La sicurezza si sposa con l’ac coglienza e vorrei invitare tutti a non fare la cosa più semplice, a non diventare razzisti, perché quando c’è una rapina si dice: "un rumeno fa una rapina" (...)». Anche se l’ex prefetto Serra aveva diffuso già nel febbraio 2006 un dato: il 90% degli arrestati in flagranza di reato nel centro storico erano e sono immigrati, quasi tutti clandestini. Il 40% dei quali rumeni. (...). Roma è vissuta come città dell’impunità. (...) Dumitru Iliaca, responsabile per la comunità rumena del Partito immigrati dice: «In Romania si ha l’immagine dell’Italia come di un Paese dove si può infrangere impunemente la legge, senza finire in galera. (...)». Certo non è colpa di qualche leghista forcaiolo se, come ha affermato il pm Giuseppe Corasaniti, su 900 detenuti a Regina Coeli, 500 sono stranieri e ben 270 rumeni. (...) A Roma su 6.000 procedimenti penali ben 2.300 sono a carico di rumeni. Le statistiche già nel 2003 individuavano rumeni, marocchini e albanesi come i responsabili del 40% dei reati commessi da stranieri in Italia. (...) Ora, solo ora, con una lentezza colpevole, Veltroni pare abbia capito che la situazione non permette più di perpetuare il suo buonismo in stile Roma città "aperta". Il suo atteggia-mento verso la questione sicurezza è cambiato. (...) sottoscrivendo un "patto sulla sicurezza" già ampiamente disatteso, poiché i "villaggi della solidarietà", i quattro nuovi campi nomadi promessi sono rimasti nel libro dei sogni. Il new deal veltroniano è proseguito volando a Bucarest alla vigilia dell’annuncio della sua candidatura a segretario del Pd (...). Risultato: un accordo sottoscritto con il governo rumeno per la cooperazione tra la polizia locale e le nostre forze dell’ordine (...). Peccato che la "cooperazione" sia iniziata solo dopo l’uccisione della signora Reggiani, quattro mesi dopo. E infine, dopo l’ordinanza del sindaco di Firenze, Domenici sui lavavetri, Veltroni per non essere da meno ha formato una task force. (...) Viene da chiedersi: ma come? Non andava tutto bene? Come mai c’è stato un improvviso bisogno di istituire una task force? (...) Nel frattempo dall’ini zio del 2007 si sono verificate ben 400 aggressioni a vigili e vigilesse durante il servizio. (...). Benedetto Marcucci