Corriere della sera 23 marzo 2008, M.Ne., 23 marzo 2008
La guerra del futuro. Corriere della sera 23 marzo 2008. La scelta di combattere il terrorismo con le guerre è stata un grosso errore, secondo il generale Fabio Mini, che comandò la missione Kfor in Kosovo
La guerra del futuro. Corriere della sera 23 marzo 2008. La scelta di combattere il terrorismo con le guerre è stata un grosso errore, secondo il generale Fabio Mini, che comandò la missione Kfor in Kosovo. «Bisognava affidarsi alle operazioni di spionaggio. Le guerre hanno avuto la conseguenza di innescare una furibonda corsa agli armamenti». I teorici della guerra hanno elaborato modelli innovativi di combattimento che comportano una gamma impressionante di mezzi tecnologici collegati fra loro. Tanto che non ha più senso parlare di armi, intese come singoli oggetti, ma bisogna riferirsi a sistemi d’arma. Ad esempio, il satellite individua l’obiettivo, ne invia i dati ai radar, scatta un impulso che innesca il missile destinato a colpire, mentre tutti i militari coinvolti, quelli che sono in volo sugli aerei, i marinai e i singoli marine a terra riescono a capire dai terminali personali cosa sta avvenendo. Un’integrazione perfetta denominata Net-centric warfare. E’ la guerra elettronica, che si basa soprattutto sulla possibilità di neutralizzare un attacco del nemico, far scattare contromisure adeguate di fronte a una minaccia. Nel recente scontro con Hezbollah in Libano, Israele ha sorprendentemente perso la guerra elettronica. Quando gli Hezbollah hanno lanciato un missile contro la corvetta Hadith, gli israeliani non lo hanno intercettato. La rete dei radar a terra doveva segnalare alla nave l’arrivo del missile e innescare la partenza di un antimissile che avrebbe dovuto distruggerlo prima dell’impatto. Azioni di pochi secondi svolte dai computer. Ma gli Hezbollah, a loro volta, disponevano di radar installati sulla costa libanese attraverso i quali sono riusciti a bloccare i computer della nave che non hanno visto il missile arrivare e, quindi, non hanno ordinato al sistema di lancio di spedirgli contro un antimissile. Entro il 2014 la Boeing completerà un programma denominato Future combat systems che permetterà una sincronizzazione perfetta delle operazioni. Il singolo soldato sarà collegato a sensori a terra, a uomini dell’intelligence, a velivoli senza pilota, a robot dotati di armi, a veicoli che si muovono senza guidatore in grado di sparare e captare eventuali minacce. In definitiva verrà realizzato il concetto di «soldato come un sistema». Difesa Una postazione di controllo radar antimissili M.Ne.