Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  marzo 23 Domenica calendario

Ma si combatte ancora con fucili e mitra. Corriere della sera 23 marzo 2008. Missili e bombe guidate dai satelliti non hanno fatto tramontare le armi leggere, i fucili d’assalto

Ma si combatte ancora con fucili e mitra. Corriere della sera 23 marzo 2008. Missili e bombe guidate dai satelliti non hanno fatto tramontare le armi leggere, i fucili d’assalto. Anzi, sono sempre più indispensabili perché molto maneggevoli, pratici e straordinariamente efficaci nelle operazioni antiguerriglia che comportano perlustrazioni nelle strade e casa per casa. L’Unicef calcola che il 90 per cento dei morti negli scontri armati sia provocato proprio da fucili, mitra e altre armi leggere. I più micidiali sono l’M16 americano, il Kalashnikov russo e il G3 tedesco. Ogni anno in varie città del mondo si aprono saloni internazionali delle armi dove questi gingilli per uccidere si possono acquistare come al supermercato. In base alle stime dell’Unicef, circolano sul nostro pianeta circa 600 milioni di armi leggere. I più grandi produttori di armi leggere sono Cina e Russia. Le esportano soprattutto nei Paesi africani, dove poi infiammano i sanguinosi conflitti locali. Anche l’Iran occupa i primi posti nella classifica dei produttori di armi leggere, ne sforna più degli Stati Uniti. Ma non è chiaro a chi le vende. Nel 1995, quando era in vigore il divieto di vendere armi ai Paesi balcanici, il giornalista inglese Brian Johnson- Thomas scoprì che in Bosnia la gente circolava imbracciando fucili costruiti in Iran. Teheran aveva rifornito i bosniaci nascondendo le armi dentro carichi di tappeti persiani. I mercanti di armi fanno affari d’oro non solo con i Paesi africani. Possono contare su un’ottima clientela anche in Medio Oriente e nell’America Latina. Si calcola che ogni anno il solo mercato delle armi leggere comporti una spesa globale di 23 miliardi di dollari. Siccome fucili mitragliatori e pistole hanno bisogno di munizioni, le ditte produttrici inondano ogni anno il mondo con un numero mostruoso di proiettili, ben 12 miliardi, vale a dire 2 proiettili per ogni abitante della Terra. I proiettili Ogni anno le ditte producono nel mondo 12 miliardi di proiettili, due per ogni abitante della Terra La portaerei Gli Stati Uniti possono contare su 12 portaerei. L’ultima arrivata è la Reagan (nella foto), portaerei di attacco nucleare, lunga 332,8 metri, un milione di miglia di autonomia, una potenza di 280 mila cavalli, una velocità di 33 nodi e un equipaggio di 6.078 persone M.Ne.