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 2008  marzo 25 Martedì calendario

Un tavolino in un’area di servizio. Avvenire 25 marzo 2008. Gioco d’azzardo in autostrada durante le feste di Pasqua

Un tavolino in un’area di servizio. Avvenire 25 marzo 2008. Gioco d’azzardo in autostrada durante le feste di Pasqua. Se non l’avessimo visto con i nostri occhi, non ci avremmo creduto. Area di servizio di Nola, sul raccordo autostradale per Salerno, direzione Sud. All’orizzonte la sagoma del Vesuvio è rassicurante. Peccato per tutte quelle case costruite in zona vulcanica e per quei cumuli di rifiuti che si intravedono anche dall’autostrada. «Ma oggi è un giorno speciale: c’è tanta gente in viaggio verso il Sud per raggiungere le famiglie e trascorrere la Pasqua insieme. Non possiamo perdere quest’occasione», avrà pensato il biscazziere delle ’tre campane’. Sì, uno di quelli che a Napoli e in tante altre città del Sud si piazzano con i loro banchetti e improvvisano per strada uno dei più antichi giochi d’azzardo. Avete presente il gioco delle tre carte? Ecco la variante delle tre campane, con sotto una pallina. Vince chi indovina dov’è nascosta la pallina. Lo sanno tutti che c’è il trucco, ma ci sbagliamo di grosso. La scena ha dell’incredibile: un signore dallo sguardo obliquo tira fuori il suo banchetto pieghevole, piazza su le tre campanelle e immediatamente alcune persone, certamente i complici, gli si fanno attorno. una prima cerchia di strani figuri, ma ce n’è anche una seconda che sta lì in giro a catturare ’clienti’. Un signore distinto va a caccia di allocchi: «Guardi, lo vede quello lì, il giocatore? stato ripreso pure da Striscia la notizia. Io ho scoperto il trucco. Venga con me che l’aiuto a vincere. Vedrà che riusciamo a scoprire la campana giusta, quella con la pallina. E... vinciamo». Mentre prosegue la campagna acquisti, ecco già formarsi un nuovo capannello attorno al banchetto. Si vedono volare puntate da cinquanta euro. Il battitore paga una volta e incassa cinque. E quando paga, state sicuri che a ’vincere’ è uno dei suoi complici. Naturalmente l’area di servizio è stracolma di viaggiatori e nessuno si azzarda a protestare. Tanto meno ha nulla da ridire il gestore dell’impianto di carburante che, con il suo personale, fa finta di nulla. Siamo in zone in cui l’arte di arrangiarsi sembra giustificare ogni cosa, anche l’abuso della credulità popolare, se non la truffa vera e propria. Di forze dell’ordine nemmeno l’ombra e non resta che tentare di convincere un signore un po’ svagato di non cadere nella trappola. sufficiente che solo due o tre persone accettino di giocare perché la piccola gang ’guadagni’ la giornata. Ogni giocatore può perdere qualche centinaio di euro in pochi minuti. E di rifarsi non c’è possibilità alcuna. Fatti due conti, in pochissimo tempo il biscazziere può accumulare anche un migliaio di euro da dividere con i compari. Possiamo derubricare questa pratica sotto l’aureola dell’arte di arrangiarsi? Non è un vero e proprio furto con destrezza, ai danni delle persone più indifese? Certamente le più credulone o le più attratte dal gioco d’azzardo, una vera e propria malattia sociale come denunciano le Fondazioni antiusura. Non ci resta che riprendere il nostro viaggio un po’ increduli e un po’ sgomenti. Forse avremmo dovuto chiamare il 113, ma siamo sicuri che non ci avrebbero liquidato con una sonora risata mista a compatimento? Poveri illusi, cosa volete che sia un piccolo truffatore, dinanzi allo scandalo dei rifiuti napoletani? Siamo assaliti dal dubbio: i rifiuti e le piccole truffe non saranno due delle mille facce dello stesso inaccettabile degrado? Nel Sud, rifiuti e le piccole truffe non saranno due delle mille facce dello stesso inaccettabile degrado? DOMENICO DELLE FOGLIE