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 2008  marzo 25 Martedì calendario

Il segreto della Rowling: ho pensato al suicidio. Corriere della Sera 25 marzo 2008. L’inizio degli anni Novanta, una madre sola, in preda alla depressione, cerca aiuto dal suo medico del Servizio sanitario nazionale a Edimburgo

Il segreto della Rowling: ho pensato al suicidio. Corriere della Sera 25 marzo 2008. L’inizio degli anni Novanta, una madre sola, in preda alla depressione, cerca aiuto dal suo medico del Servizio sanitario nazionale a Edimburgo. La dottoressa è in ferie e la riceve il sostituto che non capisce la gravità della situazione e se la sbriga consigliandole di parlare di tanto in tanto con l’infermiera se si sente ancora giù. La giovane donna però è sull’orlo del suicidio, perché ha appena divorziato dal marito, abita in una stanza dei servizi sociali, non ha neanche i soldi per l’affitto e si sente terribilmente insoddisfatta. Quella ragazza si chiamava Joanne Rowling e allora era sconosciuta: oggi che ha firmato come JK Rowling l’ultimo dei sette romanzi della saga di Harry Potter, è la prima scrittrice vivente ad aver guadagnato un miliardo di dollari e secondo la classifica di Forbes è più ricca della regina, non ha dimenticato quei giorni di disperazione e ha raccontato come era arrivata a un passo dal togliersi la vita. «Le circostanze della mia esistenza quando avevo vent’anni erano davvero miserabili, sono precipitata. Ero a terra, non mi sentivo solo abbattuta, sto parlando di pensieri di suicidio. Ma c’era Jessica, mia figlia, e mi dicevo che non era giusto che crescesse con una madre in quello stato. per lei che andai a chiedere aiuto», ha detto la Rowling al giornale dell’Università di Edimburgo. Il medico di turno non le diede importanza e ora lei, che già in passato aveva accennato alla sua depressione, ammette che probabilmente l’avrebbe fatta finita. Se qualche settimana dopo non avesse ricevuto una telefonata. Era la sua dottoressa che, tornata al lavoro, aveva letto le note lasciatele dal sostituto e aveva capito. «Mi ha salvato, perché non credo che avrei avuto il coraggio di tornare una seconda volta», spiega la scrittrice. Il consiglio fu di cominciare una terapia di «comportamento cognitivo » che la fece riemergere e le restituì l’equilibrio. «Non ha mai provato vergogna per la depressione, mai. Sono orgogliosa di esserne uscita», ha detto al giovane intervistatore della rivista studentesca Adeel Amini. In passato la Rowling aveva raccontato di come le era venuta l’ispirazione per Harry Potter. Dopo il divorzio dal primo marito, un giornalista portoghese, era tornata in Gran Bretagna. Si trovò bloccata per quattro ore in attesa di un treno in ritardo: «Mi misi a pensare per occupare il tempo e Harry entrò nella mia testa già completamente formato, con i suoi amici, la sua scuola». Era laureata in letteratura e lingua francese, ma riusciva a trovare solo impieghi frustranti da segretaria. Passava ogni momento libero a perfezionare il mondo magico di Harry, immaginava le sue avventure mentre spingeva la carrozzina con Jessica nelle strade di Edimburgo. Quando la bambina si addormentava entrava in un caffè e scriveva a mano per ore: quel tavolino più accogliente delle pareti della sua casa «squallida e deprimente» le costava solo il prezzo di un bicchiere d’acqua e di un espresso. Harry Potter era il suo modo di sfuggire alle paure della vita, faceva parte della terapia. Poi cominciò la battaglia per far stampare il manoscritto, completato nel 1995. Finalmente trovò un editore, Bloomsbury, che però non voleva pubblicare un libro di avventure per ragazzi firmato da una donna: così le suggerì di firmarsi J Rowling; lei aggiunse la K di Kathleen, il nome di sua nonna. Era nata JK Rowling, seguirono i sette libri pubblicati in 65 Paesi, venduti in più di 400 milioni di copie, trasformati in film, prodotti di merchandising: un giro d’affari valutato in una dozzina di miliardi. JK Rowling, 42 anni, si è risposata, ha altri due bambini e ha detto che il settimo Harry Potter è stato l’ultimo. Ma ammette di avere «momenti di debolezza» nei quali pensa che forse in futuro potrebbe scrivere ancora un romanzo sul maghetto, perché Jessica, che oggi ha 14 anni, ha già cominciato a fare pressioni sulla mamma scrittrice. Nel frattempo lavora a un romanzo per adulti e a una «fiaba politica». Una storia a lieto fine quella di Joanne Rowling. « uno splendido modello di guarigione ed è meraviglioso che abbia deciso di rendere pubblica la sua vicenda», commenta la portavoce della Mental Health Foundation. E può essere felice anche lo studente Adeel Amini di Edimburgo: la sua intervista è stata ripresa da tutta la stampa internazionale. Ricchissima JK Rowling, la scrittrice della saga di Harry Potter. Secondo la classifica di Forbes è più ricca della regina Elisabetta Guido Santevecchi