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 2008  marzo 25 Martedì calendario

Case low cost, la Francia riprova. ItaliaOggi 25 marzo 2008. La Francia di Nicolas Sarkozy ci riprova con il piano per le case low cost, a al prezzo di 15 euro al giorno, per un esborso complessivo di 120 mila euro, che dovrebbe fluidificare il mercato con l’obiettivo di trasformare in futuri proprietari di casa quelli che attualmente sono gli inquilini degli alloggi sociali

Case low cost, la Francia riprova. ItaliaOggi 25 marzo 2008. La Francia di Nicolas Sarkozy ci riprova con il piano per le case low cost, a al prezzo di 15 euro al giorno, per un esborso complessivo di 120 mila euro, che dovrebbe fluidificare il mercato con l’obiettivo di trasformare in futuri proprietari di casa quelli che attualmente sono gli inquilini degli alloggi sociali. Il ministro per le politiche abitative, Christine Boutin, ha predisposto le basi per fare accedere i francesi alla proprietà immobiliare con un piano di finanziamenti bancari per le cosiddette «case individuali». Sono costruzioni prefabbricate di circa 85 metri quadrati, ecosostenibili e a risparmio energetico che possono essere edificate su aree precise individuate dalla pubblica amministrazione (250 mq) e pagate con un piano di finanziamenti blindato, che coinvolge due banche (Caisse d’epargne e Crédit foncier) e professionisti del settore immobiliare, a cominciare dall’Unione nazionale dei costruttori di case individuali, cioè a dire chiavi in mano, e la Federazione dei promotori-costruttori. Piano che si inserisce nella scia di quel programma delle case a basso costo, circa 113 mila euro per una abitazione di 115 metri quadrati, lanciato nel 2005 dal precedente ministro per l’occupazione e l’alloggio, Jean-Louis Borloo, che non è mai decollato. Il progetto approvato dal consiglio dei ministri del precedente governo prevedeva la possibilità per 20-30 mila famiglie di comprarsi una casa a 100 mila euro in circa 700 luoghi prestabiliti. Alla base di questo progetto, la volontà anche di limitare (grazie al sostegno degli enti locali, la leva fiscale con la riduzione dell’Iva al 5,5% e strumenti normativi) l’impatto dell’aumento del prezzo dei terreni per gli alloggi che oggi può pesare fino al 50% sul prezzo della casa. Gli interessati avrebbero potuto beneficiare di un prestito a tasso zero e in alcuni casi particolari, ottenere un prestito di 10 mila euro dall’Agenzia nazionale per il rinnovo urbano. Il piano del ministro Christine Boutin, che arriva otto mesi dopo l’approvazione del provvedimento che rende deducibili gli interessi dei prestiti, prevede da qui alla fine del 2008 la costruzione di 5 mila abitazioni sociali ripartite su tutto il territorio francese nelle aree individuate appositamente per questa operazione finalizzata ad alleviare la pressione della crescita continua dei prezzi della case in Francia. Si inserisce, comunque nella strada aperta da Borloo, con un meccanismo rivisto, anche se i detrattori della Boutin sostengono che si tratti soltanto di un provvedimento d’immagine. Secondo il ministro del governo di Sarko, potrà accedere alla proprietà di un alloggio anche chi guadagna uno stipendio compreso fra 1.500 e 2 mila euro al mese spendendo all’incirca 15 euro al giorno. E questo grazie all’accordo che il governo ha stipulato con la Caisse d’epargne, il Crédit foncier, l’associazione dei costruttori di case individuali, che diventerà operativo dal 15 aprile. Agli interessati, questi organismi proporranno un piano di finanziamenti che prevede i benefici del pass fondiario e una lista dei terreni disponibili. In sostanza sarà possibile pagare la casa e il terreno in due tempi: il finanziamento fondiario è portato durante al durata del mutuo (25 anni massimo) all’1% dell’alloggio. L’acquirente beneficerà sia della tassa Tva al 5,5%, che alleggerirà il costo della casa del 14,1%, che di sovvenzioni pubbliche degli enti locali per 3 mila euro. Le imprese sono già pronte. A partire da aprile 2008, Phenix lancia sul mercato la «Maison du Bon sens», nuova generazione di abitazioni certificate (a partire da 125 mila euro) a basso consumo di energia, ecorispettose, che permette di realizzare fino all’80% di economia grazie all’isolamento termico rinforzato, all’utilizzo di energie naturali per la climatizzazione. Geoxia firma la prima casa certificata NF a basso consumo di energia (inferiore a 48 kw per mq) costruita con materiali rinnovabili (costo: a partire da 1.300 euro al mq). In Italia, dove il governo uscente ha messo a punto un finanziamento di 500 milioni per l’edilizia sociale, la nuova legge sul risparmio energetico ha come conseguenza l’adeguamento degli edifici con il ricorso al cosiddetto «cappotto termico», rivestimenti degli edifici per evitare la dispersione termica. A Milano, secondo l’assessore alla casa, Gianni Verga, un modello interessante di palazzina eco-sostenibile, è «intelligente» messo a punto della Type, certificata in classe A sia dalla regione Lombardia che da CasaClima. Simonetta Scarane