Marco Castoro, ItaliaOggi 25 marzo 2008, 25 marzo 2008
Il seggio? Lo voglio dai cittadini. ItaliaOggi 25 marzo 2008. Non ci si annoia davvero a entrare nel blog di Francesco Storace
Il seggio? Lo voglio dai cittadini. ItaliaOggi 25 marzo 2008. Non ci si annoia davvero a entrare nel blog di Francesco Storace. Ogni giorno ce n’è una nuova. Sempre battaglie da combattere. Contro amici, nemici, ex alleati. Non a caso sono state scelte le immagini di re Leonida e della sua armata nel film 300. In questi giorni compare un enorme rospo, in rappresentanza di Lamberto Dini, uno dei componenti della lista al senato che il Pdl ha allestito nel Lazio. Domanda. «Io credo. Nel popolo italiano, nella forza dei valori, in un futuro migliore». Questo è lo slogan che compare sui manifesti della Destra. Ma gli elettori credono veramente nella Santanché e in Storace? Risposta. Credo che sulla Santanché siano stati fugati tutti i pregiudizi. Appena cito il suo nome, dovunque io sia, si scatena una valanga di applausi. Una donna che sa farsi apprezzare, che va a fare il volontariato, che si dedica ai problemi degli altri. D. Quindi è ottimista per il 13 e 14 aprile? R. Sono talmente ottimista che mi sono candidato al senato, dove la percentuale di sbarramento è un bel po’ più alta della camera. D. Sul suo blog si parla spesso di Davide contro Golia... R. la sintesi della nostra campagna elettorale. Mille ostacoli, perfino il simbolo da modificare. Hanno fatto di tutto per non farci votare. Non vogliono farci eleggere nel Lazio. Evidentemente hanno paura di noi. Io mi candido a sindaco e loro (il Pdl, ndr) schierano Alemanno. Mi candido al senato e mi mettono contro Ciarrapico e il capo dei tassisti in una posizione illeggibile per lui. Alla fine sembra che vogliano combattere più contro la Destra che la sinistra. In pratica grazie a questi capolavori l’elettore di An si trova costretto a scegliere se votare per me o per la lista che ha Lamberto Dini. una cosa inspiegabile. D. Ciarrapico e Alemanno, due attacchi al cuore... R. Mi è dispiaciuto, lo ammetto, ma non mi spaventano. Francamente una situazione come questa non me l’aspettavo. Ho fatto convegni con Alemanno contro la confluenza nel partito unico, contro l’entrata nel Partito popolare europeo. Sapere che lui si presta a questo tipo di killeraggio nei miei confronti non è molto bello, del resto ognuno è padrone della propria vita. D. Ma visto che nel Pdl nessuno voleva candidarsi a sindaco di Roma, come mai non si è deciso di apparentarsi con la Destra e appoggiare lei? R. Bisogna chiederlo a chi ha messo i veti. D. Se lei dovesse andare al ballottaggio, Alemanno la aiuterà? R. Nella città di Roma nel terzo millennio la sinistra ha perso due sole volte: alle regionali del 2000 e al senato nel 2006. In entrambi i casi c’ero io in prima posizione. Quindi il voto utile per battere Rutelli qual è? Mentre Alemanno contro Veltroni è stato sconfitto di 350 mila voti. Sapete quanti sono 350 mila voti? Cento volte la spedizione italiana in Libano. D. E se sarà Alemanno ad andare al ballottaggio lei lo aiuterà a battere Rutelli? R. La vedo difficile se continuano a darci addosso così. Stanno riempiendo la città di manifesti, fanno la campagna elettorale per non farmi eleggere senatore. Poi ora che anche il partito di Sarkozy appoggerà Alemanno che vuole di più: al ballottaggio si facesse aiutare dal presidente francese. Anche noi vogliamo battere Rutelli, ma vogliamo pure essere rispettati. D. Forse la considerano un traditore? R. Beh, traditore sarebbe eccessivo dopo che hanno sciolto il partito per entrare nella casa di Berlusconi. Mi hanno detto che dovevo battermi all’interno del partito e non andarmene. E ora all’interno non c’è più nulla. D. Sicurezza e clandestini. Conferma che se dovesse essere eletto sindaco di Roma manderà via i rom? R. I rom devono adeguarsi alle nostre regole. D. Il programma della Destra? R. l’unico che si apre con una lunghissima premessa sul tema dei valori. Non su quanto debba essere la percentuale del pil, ma su cosa si debba puntare per orientare la società dopo tutte le picconate che sono state date alla famiglia, al diritto dei giovani a non drogarsi, alla sacralità della vita, al crocefisso nella scuola. Si è addirittura impedito al Papa di entrare all’università. Poi, dopo la parte dedicata ai valori, il programma affronta le tematiche di tutti i giorni, dalla sicurezza al caro-vita e al mutuo sociale per la prima casa. Noi siamo per la repubblica presidenziale, tratti di innovazione assoluta rispetto a partiti come il Pdl e il Pd, che sembrano due supermercati uguali che vendono la stessa mercanzia. D. Qualora non dovesse farcela a superare lo scoglio del senato cosa farà? R. Il voto al senato io lo interpreto come il voto di preferenza: è un voto alla persona. Se gli elettori mi vogliono in parlamento basta votarmi. Il seggio non lo voglio da Berlusconi ma dai cittadini, senza nascondermi dietro una bandiera che non è la mia. D. Tutti hanno un paracadute elettorale. Lei se n’è scelto uno che potrebbe non aprirsi... R. Lo so bene. La casta è un’altra cosa. Io dovevo dare un esempio al mio partito. D. Ma così rischia di restare fuori dai giochi. R. La politica si può fare anche senza essere un parlamentare. D. Da quanto tempo non sente Fini? R. Da quando gli è morta la madre. L’ho chiamato anche quando gli è nata la bambina. L’ho sentito pure quando siamo andati da Napolitano a dire che noi volevamo le elezioni anticipate. D. Com’erano i toni? Da amici? R. Allora da colleghi. Ora però mi considera un nemico. D. E Casini? Che cosa ne pensa della sua scelta di correre da solo? R. Mi risulta meno comprensibile capire perché nel Ppe non ci sia l’Udc italiana. Tuttavia ritengo la sua scelta coraggiosa. Certo, se poi in lista ci mette Cuffaro non è un gran segnale che si dà... D. Chi finanzia la campagna elettorale della Destra? R. Purtroppo non ci sono grandi finanziatori. D. Quanto costa una campagna elettorale? R. Cinque milioni di euro in tutta Italia. Abbiamo firmato molte cambiali, non ho il coraggio di dire alla mia famiglia quanto ho speso finora. D. Di nascosto anche dentro An c’è molta gente che fa il tifo per lei... R. Dio ti vede Fini no, potrebbe essere questo lo slogan adatto. Marco Castoro