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 2008  marzo 25 Martedì calendario

GIANOLA

GIANOLA Rinaldo Milano 10 maggio 1956. Giornalista. Vicedirettore dell’Unità. «[…] Cresciuto alla Stampa, passato poi a Repubblica prima di approdare all’Unità, Gianola ha sempre avuto il fiuto di seguire partite con protagonisti in crescita: Raul Gardini ai tempi della scalata Enimont, Roberto Colaninno con Telecom, Giovanni Consorte con Unipol-Bnl. I colleghi di Repubblica lo ricordano come un carattere riservato e ispido, di poche parole, più simile a un manager che a un giornalista, tecnicamente molto preparato, non eccessivamente simpatico. Al giornalismo ha sempre alternato i libri, quasi sempre editi da Baldini e Castoldi. Si va dal Dizionario della new economy alla biografia di Giuseppe Luraghi, L’Uomo che inventò la Giulietta, fino a una lunga intervista a Mario Resca, capo della McDonald’s Italia e berlusconiano di ferro, con cui stabilisce un rapporto ottimo. La sua ultima fatica editoriale è un libro intervista con Roberto Colaninno [...] tra l’altro, firmò il pezzo in cui Massimo D’Alema, all’epoca presidente del Consiglio, dichiarava il proprio apprezzamento per i coraggiosi esponenti della razza padana. Due anni dopo, Rinaldo Gianola viene chiamato da Antonio Padellaro all’Unità. Una proposta a cui non è estraneo il solido rapporto tra il futuro vicedirettore e l’editore Alessandro Dalai. Nella nuova Unità, che è pronta a tornare in edicola dopo un complicato salvataggio. Gianola va d’accordissimo anche con Furio Colombo, anzi, fino ai fatti Unipol, viene indicato come un ”colombiano doc”. Da Milano stabilisce la linea del quotidiano diessino in materia economica e finanziaria. Quando scoppia il caso Unipol- Bnl, Gianola è in prima linea a difendere Giovanni Consorte. Lo fa dalle colonne del giornale, ma anche dal set di alcune trasmissioni televisive, in primo luogo l’Infedele dell’amico Gad Lerner, come lui convinto che non si debbano chiudere le porte in faccia ai new comers (Lerner, su Vanity Fair, ha difeso in quanto ”lombrosianamente discriminato’’ Danilo Coppola, oggi accusato dai magistrati romani di rapporti con esponenti della Banda della Magliana). Di Consorte, Gianola è entusiasta: ”Non è solo un manager – scrive – è qualcosa di più, è colui che ha portato le coop a giocare in campi diversi dal passato, in quelli del potere economico, a sedere nei cda che contano”. E le amicizie pericolose? Incidenti di percorso: ”Il problema è che in Italia il circolo della finanza è troppo ristretto e a volte si finisce per incontrare chi non si vorrebbe nemmeno per mangiare una pizza”. Anche Vincenzo De Bustis gode della stima del vicedirettore dell’Unità (’un banchiere vivace e di successo”), ma con Consorte c’è una identità di vedute imbattibile [...]» (Nunzia Penelope, ”Il Foglio” 3/1/2006).