La stampa 14 marzo 2008, Umberto Eco, 14 marzo 2008
Se i numeri danno i numeri. La stampa 14 marzo 2008. Si e’ inaugurato ieri a Roma, con la regia scientifica di Piergiorgio Odifreddi, il Festival della matematica
Se i numeri danno i numeri. La stampa 14 marzo 2008. Si e’ inaugurato ieri a Roma, con la regia scientifica di Piergiorgio Odifreddi, il Festival della matematica. Fino a domenica si succederanno conferenze, concerti, mostre, che illustreranno l’importanza della matematica nella scienza e nell’arte. Il festival e’ stato inaugurato da Umberto ECO che, in una lectio magistralis, ha parlato di numerologia, cabala e paranormale, ossia di quegli argomenti che l’illustre semiologo ha definito gli «usi perversi della matematica, che si danno ogni qual volta si vuole attribuire ai numeri un significato che va al di la’ del loro essere quel che sono». Della sua lezione pubblichiamo la parte finale. SECOndo una delle definizioni piu’ diffuse un segno e’ qualcosa che sta al posto di qualcosa d’altro sotto qualche rispetto o capacita’. In tal senso non solo le parole, disegni diagrammi, ma qualsiasi oggetto o fenomeno del mondo puo’ sotto certi rispetti agire o essere inteso come segno e cosi’ accade ai sintomi atmosferici come i nuvoloni neri che significano pioggia imminente, o i sintomi medici, e persino le pietruzze e i fagioli lasciati cadere dal personaggio della fiaba per indicare le strade che ha percorso. C’e’ tuttavia qualcosa che sembra rifiutarsi di essere usato per significare altro da se’, e sono le entita’ matematiche... Dico le quantita’ in se’. La quantita’ significata da Zwei, due, two, deux, dos non significa nulla se non se stessa. * * * Se vi ho tediato troppo con questi episodi della tradizione numerologica, l’ho fatto perche’ questi discorsi funzionano ancora oggi. Si prenda per esempio la data fatale che ho citato all’inizio, l’undici settembre. Sul numero del settembre scorso di Scienza e Paranormale, la benemerita rivista del Comitato per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, Paolo Attivissimo cita una serie di speculazioni numerologiche fatte su quella data. Ve ne cito solo alcune: New York City ha 11 lettere, Afghanistan ha 11 lettere, Ramsin Yuseb, il terrorista che aveva minacciato di distruggere le Torri, ha undici lettere, George W. Bush ha 11 lettere, le due torri gemelle formavano un 11, New York e’ l’undicesimo Stato, il primo aereo schiantatosi contro le torri era il volo numero 11, questo volo portava 92 passeggeri e 9+2 fa 11, il volo 77 che si e’ pure schiantato contro le torri portava 65 passeggeri e 6+5=11, la data 9/11 e’ uguale al numero d’emergenza americano, 911, la cui somma interna da’ 11. Il totale delle vittime di tutti gli aerei dirottati e’ stato di 254, la cui somma interna da’ 11, l’undici settembre e’ il giorno 254 del calendario annuale e la somma interna di 254 fa 11. E via cabaleggiando. Quali sono le obiezioni a queste coincidenze apparentemente prodigiose? New York ha 11 lettere se si aggiunge City, l’Afghanistan ha 11 lettere ma i dirottatori venivano dall’Arabia Saudita, dall’Egitto, dal Libano e dagli Emirati Arabi, Ramsin Yuseb ha 11 lettere solo se si usa di proposito una certa traslitterazione, ma se invece di Yuseb si fosse traslitterato Yussef il gioco non avrebbe funzionato, George W. Bush ha 11 lettere solo se si mette la middle initial, e come iniziale e non per intero, le torri gemelle disegnano un 11 ma anche un 2 in numeri romani, il volo 77 non ha colpito una delle torri bensi’ il Pentagono e non portava 65 bensi’ 59 passeggeri, il totale delle vittime non e’ stato di 254 bensi’ 265, e cosi’ via. Ancora una volta per far quadrare i conti il numerologo ha dovuto limare le pietre, come Piazzi Smyth alla Piramide. E ancora una volta, scegliendo gli esempi in modo acconcio, si potrebbe ottenere da quell’insieme di fatti non l’undici ma il 13, il 10 o il 666. E infatti, per terminare con un mio contributo originale alla numerologia, tempo fa avevo scritto una parodia del Codice da Vinci di Dan Brown, e concludo citando i mirabili risultati a cui ero pervenuto. Se noi osserviamo l’Ultima Cena di Leonardo 24 (il cui nome e’ di 13 lettere) vediamo che 13 sono i riquadri (pannelli laterali e finestre) che appaiono nell’affresco, e 13 i convitati. Tuttavia, eliminando Gesu’ e poi Giuda (che moriranno di li’ a poco), i commensali del Cenacolo restano in undici. Undici e’ il numero delle lettere dei due nomi di Petrus e Judas, 11 il numero delle lettere della parola Apocalypsis, 11 sono anche le lettere di Ultima Coena, ai due lati di Gesu’ appaiono per due volte un apostolo con le mani spalancate e uno con il dito indice teso, a formare in entrambi i casi la cifra 11. Inoltre, seguendo un elementare principio cabalistico, se assegniamo alle 26 lettere dell’alfabeto un numero progressivo, sostituendo ogni lettera con un numero, il nome Leonardo da Vinci da’ 12+5+15+14+1+18+4+ 15+4+1+22+9+14+3+9=146, e la somma interna di 146 da’ 11. Si faccia ora la stessa operazione col nome di Matteo: la somma dei valori numerici delle lettere e’ uguale a 56, la cui somma interna da’ 11. Undici per undici da’ 121: sottraendo da questa cifra i dieci comandamenti, abbiamo 111. Vediamo ora che cosa accade col nome di Johannes e Giuda. La somma dei valori numerici delle lettere di Johannes da’ 78, la cui somma interna da’ 15, la cui successiva somma interna da’ 6; la somma dei valori numerici delle lettere di Giuda da’ ancora 78, la cui somma interna da’ 15, la cui successiva somma interna da’ 6. Questa duplice, sottolineata apparizione del numero 6 ci induce a moltiplicare 111 per 6, ed ecco che otteniamo 666, il Numero della Bestia. Tante coincidenze non possono essere casuali. Il Cenacolo, nel denunciare il tradimento di Cristo, annuncia al tempo stesso l’avvento dell’Anticristo. Naturalmente per far quadrare i conti ho dovuto decidere di chiamare Petrus e Johannes in latino e Matteo in italiano, Giuda una volta in italiano e una volta come Judas, Ultima Coena in latino (e non ve n’era ragione) e per ottenere un 111 ho dovuto sottrarre da 121 i 10 comandamenti e non le 5 piaghe del Signore o le sette opere di misericordia corporale. Ma cosi’ va con la numerologia e spero non me ne vorrete. Umberto Eco