Corriere economia 17 marzo 2008, ANTONIO CALITRI, 17 marzo 2008
Gallipoli anche il calcio contro D’Alema. Corriere economia 17 marzo 2008. Affari e politica, passando per il pallone
Gallipoli anche il calcio contro D’Alema. Corriere economia 17 marzo 2008. Affari e politica, passando per il pallone. L’obiettivo di Vincenzo Barba, senatore uscente, nonché presidente del Gallipoli Calcio, è piuttosto ambizioso: conquistare il comune salentino e, soprattutto, far dimenticare il suo passato di luogotenente del ministro degli Esteri uscente, Massimo D’Alema. Gallipoli si è ritagliata uno spazio nella geografia politica nazionale, almeno dopo il 2001, quando Silvio Berlusconi si presentò con il suo elicottero bianco, nel bel mezzo della campagna elettorale. Una chiara azione di disturbo nei confronti di D’Alema, più che un’iniziativa di sostegno al candidato del Polo, Alfredo Mantovano. A quell’epoca Barba galoppava «con i comunisti», come dicevano gli avversari. Tanto che lo stesso Mantovano lo accusò di offrire buoni benzina in cambio di voti. Acqua passata. Una bella giravolta ed ecco il nuovo quadretto. Mantovano e Barba insieme nella lista del Pdl per la Camera. Per carità a debita distanza: Mantovano al quarto posto, Barba al diciottesimo, ma ugualmente con buone probabilità di essere eletto. Ma chi è Vincenzo Barba, sconosciuto ai più, che in pochi anni è diventato il reggente di Silvio Berlusconi a Gallipoli, tanto che, dicono i maligni, il ministro degli Esteri ormai evita di andarci in vacanza? Cinquant’anni, single, basso e rotondo con i baffi che fanno tanto SuperMario del videogioco più famoso, di fatto è un personaggio che ha saputo annusare l’aria e salire sul carro del vincitore. Merito dell’ex governatore pugliese Raffaele Fitto e merito soprattutto della locale squadra di calcio. Nel 2002 ha acquistato il Gallipoli Calcio che militava tra i dilettanti della serie Eccellenza promettendo di portarla in serie B, «B» come Barba diceva. E in pochi anni ha ottenuto ben tre promozioni di seguito, prima in serie D, poi in serie C2 e infine in C1. Dopo una pausa di riflessione con il club fermo a metà classifica, quest’anno rischia di essere quello buono. Se davvero centrerà l’obiettivo, partirà un nuovo progetto progetto: «Voglio dare un nuovo stadio a Gallipoli – dice Barba ”. Non più grande, ma più confortevole ». Nato come imprenditore petrolifero ha trovato nella politica il suo presente e il suo futuro. Se Fitto gli ha affidato il compito di cancellare D’Alema, lui l’ha preso in parola e dal 2004 partecipa ad ogni competizione. Prima si è candidato alle suppletive del 24 e 25 ottobre 2004, quelle per il seggio di D’Alema alla Camera. Conquistò il 40,1% dei voti ma non gli bastarono. Sei mesi dopo Fitto gli aprì le porte del consiglio regionale. Siamo nel 2006 e Barba tenta il colpaccio. Senatore per Forza Italia e sindaco di Gallipoli. Ma le cose non vanno troppo bene e dopo alcune scelte contestate, dalla gestione dell’emergenza mucillagine al premio Barocco, a giugno 2007 il consiglio gli volta le spalle e lo costringe a dimettersi. Lui però non demorde. Ha sempre il club calcistico che macina consensi ed eccolo in lista per un posto da deputato. «Dopo il comune, la Regione e il Senato voglio completare l’esperienza con l’elezione alla Camera », confessa candidamente. ANTONIO CALITRI