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 2008  marzo 24 Lunedì calendario

PRUDENTE Oscar

PRUDENTE Oscar Rossiglione (Genova) 9 gennaio 1944. Cantautore. Musicista. Produttore discografico. «Ha attraversato da protagonista la più bella stagione della musica popolare italiana, i leggendari ”60 e ”70 che ancora riempiono la memoria: ma l’ha attraversata con l’understatement genovese. Sarà per questo che [...] non è uno di quei nomi che accendono subito la fantasia. Eppure, Prudente è con Ivano Fossati l’altra metà di Jesahel, e soprattutto l’altra metà del Pensiero Stupendo: sua è la musica, e di Ivano quel dondolante ”E tu, e noi, e lei fra noi” che ancora si canta dopo trent’anni. E’ pure, Oscar, il terzo uomo della sempre favoleggiata traversata a cavallo da Milano a Roma di Battisti&Mogol. [...] Dori Ghezzi per cui Oscar scrisse Margherita non lo sa. Prudente ha a che fare anche con De André: nel ”67, scrisse una Dormi dormi per la commedia di Dario Fo La passeggiata della domenica: ”Era un excursus fra i presidenti americani - ricorda Prudente -. Le musiche erano di Carpi, ma Fo mi chiese di buttar giù una musica su un accenno medievale di Donna Lombarda la va alla fonte. La scrissi e la cantai, diventò Dormi dormi. Visto lo spettacolo, De André chiese a Fo se poteva utilizzare quella bellissima canzone, che diventò Via del Campo”. Non l’ha mai rivendicata, Oscar? ”Eh no. Non ero preparato. E poi già ci sono state un sacco di discussioni intorno a Via del Campo, che ora è firmata Jannacci-De André”. Dev’esser sempre sembrato affidabile, Prudente, perché gli hanno affidato più di una mission impossible: per prima, quella appunto di fido scudiero nella cavalcata di Mogol-Battisti. ”Avevo conosciuto Lucio al Cantagiro nel ”68, eravamo in auto insieme ai tempi di Balla Linda: diventammo amici, fu la mia rovina - scherza -. finii alla loro Numero Uno. La traversata a cavallo fu una di quelle follie da macho in cui Mogol cercava sempre di coinvolgere Battisti che invece in sport era zero. Io guidavo la Range Rover con attaccata la roulotte dove dormivamo e bivaccavamo la sera. Li precedevo, preparavo il campo: la sera, quando arrivavano, si cucinava alla brace, si mangiava, si suonava la chitarra, a volte ci ospitavano nelle cascine. Cose spartane, alla Mogol. Una fatica mostruosa, dovevo trovare luoghi deserti perché Battisti era già noto... Mi ricordo che abbiamo visto la partita Italia-Germania 4-3 in un bar dalle parti di Carrara. Da ragazzo, vivevo con i miei in via Rivoli. Dall’altra parte della chiesa di Carignano, in via Fieschi, abitava Ivano Fossati con sua mamma Germana. Io già facevo jazz al New York Bar dove c’era una buttafuori che chiamavamo Mussolini: ci veniva Tenco, con il suo sax alto. Conservo un suo testo che scrisse per me, non l’ho fatto mai vedere a nessuno. Studiavo allo scientifico ma suonavo la batteria, e al piano c’era il talento di Sergio Sandrini, che era stato espulso dal Conservatorio perché aveva accennato un pezzo jazz al saggio finale. Presto, sarei finito da quel grande talent-scout che era Nanni Ricordi, a Milano”. Nei ”70, la carriera di Oscar aveva ormai preso il volo, ma lui tornava sempre a Genova: ”Un giorno, suonò il campanello la mamma di Ivano: aprì mia madre, Lina; sentì raccontare del figlio che amava la musica, e aveva fondato i Delirium. Germana chiese di farci incontrare”. Anche quella volta Prudente non disse di no: ”Era il momento hippy, ebbi questa melodia di Jesahel e Ivano pensò a una cosa tipo Joe Cocker a Woodstock. Volevamo andare a Sanremo: allora, testi e musiche si mandavano al sindaco. Coinvolsi i Flora Fauna e Cemento, e Lavezzi. Ci sponsorizzò il Genoa e andammo a Sanremo sul suo pullman. Avevamo il mellotron, lo si doveva accendere 2 o 3 ore prima e fummo costretti a metterci uno di guardia perché ce lo avevano spento di nascosto,. Arrivammo sesti, ma fu un successo enorme. Poi Ivano andò militare e sciolse il gruppo. Continuammo a vederci, ci balenò l’idea di scrivere per altri”. E Pensiero Stupendo? ”Era nata per Loredana Berté. Gliela facemmo sentire ma non le piacque. ”Vedi? - diceva Ivano - ho canzoni bellissime per interpreti sbagliati’. Poi la fece ascoltare a Patty Pravo, che impazzì”. Che coppia eravate? ”Io forte, lui timido. Come diceva De André, era l’ultimo degli orsi liguri. Aveva questa grande dote di idee colorate che gli veniva dalla madre”. Perché vi siete lasciati? ”Prese la sua strada, e dopo Panama non si è più fatto vivo”. [...]”» (Marinella Venegoni, ”La Stampa” 23/3/2008).