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 2008  marzo 22 Sabato calendario

CAVIC

CAVIC Milorad Anaheim (Stati Uniti) 31 maggio 1984. Nuotatore. Medaglia d’oro sui 50 farfalla agli Europei 2008 e ai Mondiali 2009, argento dei 100 farfalla alle Olimpiadi di Pechino 2008 e ai Mondiali di Roma 2009 (sempre battuto da Michael Phelps con due clamorose rimonte) • «Espulso per ”propaganda politica”: pro Serbia e contro l’indipendenza del Kosovo in occasione della premiazione [...] salito sul podio con la t-shirt slogan, scatena un caso senza precedenti e non potrà partecipare a 100 sl e 100 farfalla, nonché alle staffette. [...] Il presidente serbo, Boris Tadic, ha criticato la decisione contro un atleta che aveva solo voluto denunciare ”un’ingiustizia contro la nazione che rappresenta”» (s. a., ”La Gazzetta dello Sport” 22/3/2008) • «[...] rientra da eroe, a Belgrado che non è casa sua perché lui è nato in America, Anheim, California e si allena dentro la piscina dell’università di Berkeley, però quella è patria, terra in cui tornare. Lo fa tre volte l’anno, si ferma in Serbia venti giorni per ogni ritorno, lì ha i nonni, la fidanzata ”e la mia gente”. Ha passato una notte insonne in attesa che la Len, la lega europea di nuoto, decidesse del suo futuro e si era già autoescluso dalle batterie dei 100 stile libero [...] ”perché ero stravolto da tutto questo caos”. Dalle polemiche alzate ”per il gesto politico”, battezzato così e censurato in Olanda, glorificato in Serbia [...] ”[...] lo rifarei. Non mi sento colpevole e di cosa poi? Credete che si possa fare pressione sulle Nazioni Unite e sulla Comunità Europea con una maglietta? Volevo solo mandare energia positiva al mio Paese provato dal fatto che il Kosovo si sia dichiarato indipendente”. Nel suo albergo, con le valige pronte, ha provato a spiegare perché. Qualche parola in lingua madre, poi in inglese e a ogni frase farfugliava di più ”non è un gesto contro è che per noi il Kosovo è importante, è la culla della Serbia è... nel senso che....”. Poi si è arreso alla storia, troppo complicata per essere condensata ”e non sta a me, io faccio sport”. [...]» (Giulia Zonca, ”La Stampa” 22/3/2008).