Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  marzo 20 Giovedì calendario

«Nel 2001 votammo tutti per Pechino. Non ci fu storia: la Cina vinse al secondo turno con 56 voti, su Toronto che ne ebbe 22 e su Parigi che ne ottenne 18

«Nel 2001 votammo tutti per Pechino. Non ci fu storia: la Cina vinse al secondo turno con 56 voti, su Toronto che ne ebbe 22 e su Parigi che ne ottenne 18. Eravamo convinti che lo sport dovesse aprire porte e non chiuderle. E che non si poteva più emarginare un mondo. Ricordo che allora la Cina era giudicata lontana, diversa, un Paese con cui era difficile trattare. Ma anche per litigare devi comunque parlarti, darti del tu, avere un rapporto. E noi volevamo mandare un messaggio, cercare un dialogo, rompere l´isolamento». (L’assegnazione delle Olimpiadi a Pechino nel ricordo di Ottavio Cinquanta, membro italiano del Cio)